Manifestazioni in tutto il mondo: dalla parte di Greta

La sedicenne svedese divide l’opinione pubblica, ma il clima sta cambiando

In tutto il mondo, oggi scenderanno in piazza milioni di studenti per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’ambiente. Sono i sostenitori di Greta Thunberg, la sedicenne svedese che divide l’opinione pubblica con i suoi discorsi, con le sue iniziative; resta il fatto che il clima davvero sta cambiando e il nostro futuro è in gioco.

La nostra epoca sembra caratterizzata da una “mancanza d’analisi critica”. Preferiamo accogliere le “verità” che altri hanno confezionato per noi, senza il vaglio della documentazione, di quesiti secondo logica. Le conseguenze sono l’indifferenza al fenomeno proposto oppure l’adesione per “fede” ad una corrente di pensiero. Per intenderci: l’ambiente è un tema della sinistra e, di conseguenza, i sostenitori della destra, anche se interessati dell’ecologia, non possono appoggiare completamente le istanze e i proponenti di opposto schieramento.

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Cui prodest? A chi giova?

A proposito di quesiti secondo logica, i latini avevano formulato una domanda che, nella sua semplicità, stimolava la ricerca, la comprensione dei fatti e di chi li aveva prodotti. Cui prodest? A chi giova? Nella “Medea” di Seneca leggiamo: “Cui prodest scelus, is fecit”, cioè “Colui al quale il crimine porta vantaggi, egli l’ha compiuto”. Torniamo a Greta Thunberg.

Il discorso di Greta alle Nazioni Unite

La sedicenne ambientalista ha recentemente tenuto un discorso all’Assemblea delle Nazioni Unite. Ecco un passaggio cruciale: “Come vi permettete? Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, senza considerare che io sono tra i giovani fortunati. Le persone soffrono. Le persone stanno morendo e i nostri ecosistemi stanno collassando. Siamo al principio di un’estinzione di massa e tutto ciò di cui sapete parlare è il denaro e le favole su una crescita economica! Ma come osate? Per più di 30 anni la scienza è stata chiara: come riuscite a guardare altrove? Come riuscite a venire qui, a dire che state facendo abbastanza, quando in realtà la politica e i governi sembrano essere ancora lontani. Voi dite di ascoltarci e di capire l’urgenza del momento; non importa quanto io sia triste e arrabbiata: io non vi credo, perché se voi aveste capito effettivamente la situazione, continuando ad agire in modo sbagliato, allora sareste da considerare dei malvagi… ”.

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I fenomeni momentanei non incidono sulla natura

Indubbiamente stiamo osservando una mutazione climatica importante, non spiegabile con un “il mondo ha sempre vissuto stagioni più calde o più fredde”. I fenomeni momentanei non incidono in modo significativo sulla natura: non basta qualche giornata in più di Sole estivo per popolare il Mediterraneo di pesci tropicali, sciogliere un ghiacciaio secolare come quello del Monte Bianco, investirci di twister come mai abbiamo conosciuto o riportare alla luce le terre della Groenlandia, trasformando in acqua 10 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Questi sono fatti incontrovertibili, a conoscenza di tutti ormai e il colpevole indiscutibile è l’utilizzo di combustibili fossili, la deforestazione e l’allevamento intensivo degli animali per ottenerne carne. Un giro vorticoso di miliardi di dollari nasce dal consumo di petrolio, di carbone, dall’abbattimento delle foreste come quella dell’Amazzonia e dalla produzione di alimenti, che è il triplo del fabbisogno per la popolazione dell’intero pianeta e in gran parte diventa rifiuto organico.

A chi giova zittire Greta Thunberg?

Questi colossi industriali finanziano la politica e le campagne elettorali, sono proprietari di televisioni, giornali, radio, sostengono le maggiori università e istituti di ricerca, pagano scienziati e ricercatori. Cui prodest: a chi giova zittire Greta Thunberg?
L’altro atteggiamento è quello d’accettare soluzioni e risposte già confezionate. Non più abituati ad una rigorosa capacità analitica, non si discute sulle parole della giovane ambientalista, se possano avere una corrispondenza con il vero, se una possibile catastrofe ambientale abbia responsabili precisi, cosa fare per costringerli a cambiare rotta. No, tutto ciò passa in secondo ordine, non è rilevante e per gli avversari della Thunberg è molto più divertente l’ironia al veleno,  dissertare sul suo viso contratto, se possa appartenere ad un soggetto con seri problemi psichici; si segnala la sua incoerenza di ecologista, visto che sulla barca a vela e per dissetarsi utilizzava una bottiglietta d’acqua in plastica, si prova un’ironica tristezza per una ragazzina che probabilmente recita a memoria un testo scritto da altri; si suggerisce l’idea che tutto ciò sia un business della famiglia o di qualche occulto burattinaio. In tutte le storie più appassionanti di questo secolo, c’è sempre un complotto internazionale, un “grande vecchio” che manovra ogni cosa da una villa sperduta tra le montagne svizzere. In questo caso, come in tanti, la strategia è fin troppo evidente: se vuoi azzerare un’idea, scredita chi l’ha formulata.

Cosa cambierebbe?

I seguaci di Greta, quelli che oggi sfileranno nelle piazze, sono così diventati i “Gretini”! Quelli che girano con lo smartphone, passano la giornata davanti al computer, al televisore, non fanno un passo a piedi neanche morti, inquinano come dei maledetti ma “bigiano” la scuola in difesa della natura! Supponiamo, però, che davvero l’adolescente svedese sia una psicopatica, reciti la parte dell’ecologista dura e pura senza esserlo veramente, legga testi elaborati da altri e che neppure comprende, e che le sue rimostranze facciano parte di un astutissimo marketing per vendere magliette, libri, merchandising di ogni tipo… cosa cambierebbe? Il veleno che spargiamo ovunque è una favola racconta da chi vuole illudersi d’avere un nobile scopo nella vita? È tutto falso, perché il nostro mondo, in verità, è ben lontano da possibili catastrofi ecologiche? I grandi della Terra si stanno davvero impegnando per non distruggere l’Amazzonia? Si stanno impegnando per limitare la produzione d’energia tramite combustibili fossili? Possedere l’ultimo modello di computer portatile, lo smartphone e tutte le diavolerie elettroniche possibili (che abbiamo acquistato noi genitori per i nostri figli…) sminuisce il fatto che tutto ciò è altamente inquinante ed è accumulato in discariche a cielo aperto in Ghana? Forse i sostenitori di Greta Thunberg sono dei “gretini”, ma almeno ci provano a cambiare le cose, a sollecitare l’attenzione pubblica sul tema dell’ambiente. A questo punto mi pongo una domanda: cosa sono quelli che non comprendono la drammaticità del momento e si limitano allo sberleffo, all’offesa gratuita?

Massimo Carpegna

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Massimo Carpegna
Massimo Carpegnahttp://www.massimocarpegna.com
Docente di Formazione Corale, Composizione Corale e di Musica e Cinema presso il Conservatorio Vecchi Tonelli di Modena e Carpi. Scrittore, collabora con numerose testate con editoriali di cultura, società e politica.

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