Massimilla Conti: “Rom nei forni crematori”

“Per i rom ci vorrebbero i forni crematori”, è questo che afferma la consigliera comunale di Motta Visconti sulla popolazione Romanì. Se tra i cani ci sono razze che vengono più predisposte a aggredire, perché non ammettere che i rom sono più portati a compiere certi reati…se vedete fumo strano che esce dal tetto non vi preoccupate, ci verrebbero i forni metto a disposizione la mia taverna.

Le parole delle consigliera hanno ovviamente attratto una serie di accuse di intolleranza e di razzismo eppure, lei non si pente, si giustifica solo facendo leva sulla sua umanità e sottolineando di aver dato sfogo ad un momento di rabbia per aver subito due furti in un anno, uno dei quali a breve distanza dalla morte della madre che le avrebbe portato via molti suoi ricordi. Ad attaccarla è immediatamente il Pd che chiede le dimissioni immediate, dalla sua parte c’è il sindaco: “il consigliere ha usato frasi sbagliate per esprimere amarezza per gli episodi di delinquenza ma non erano rivolte ai rom in particolare.” Eppure le parole sono precise, dirette e spietate e gli stessi social network mostrano il disdegno e il disgusto verso queste assurde affermazioni. I pensieri della Conti sono espressamente razzisti e una consigliera non può permettersi di augurare neppure sullo scherzo o per rabbia una situazione, una “punizione” ad un popolo che nel corso dei secoli ha subito e subisce ancora discriminazione ed emarginazione sociale. Si calcola che solo nello sterminio della seconda guerra mondiale cioè nel “porraimos” (termine rom utilizzato per definire l’olocausto), siano stati sterminati circa un milione di Rom nei cosiddetti e “reclamati” forni crematori. L’alto presunto tasso di delinquenza dei Rom, del quale comunque non sono stati citati dati statistici non dipende certo da una motivazione genetica o da una predisposizione della “razza” all’aggressione come ha affermato la Conti ma, solo da un contesto in cui la popolazione è costretta a vivere con una sorprendente difficoltà all’integrazione incrementata dalle istituzioni scolastiche, dagli imprenditori (diffidenti nell’offrire lavoro ai rom) e, dalle istituzioni comunali. Nonostante tutto ciò, ci sono una serie di rom che continuano ad aiutare la società, che studiano e lavorano onestamente. Dopotuttto si sa, la gente tende a vedere sempre il peggio e a generalizzare e ciò non sconvolge più ma, una rappresentante comunale dovrebbe avere una mentalità aperta alle minoranze. Questa è la dimostrazione che anche alcuni politici sono ignoranti sulla storia e sulle condizioni di questa popolazione che, spesso, invece, ha molto da insegnare.