Massimo Galioto: profilo di un presunto serial killler

Massimo Galioto è un senzatetto punkabbestia. Figlio di commercianti, l'uomo nel corso degli anni avrebbe ucciso più di una persona a Roma

Meno di un anno fa, Massimo Galioto era stato assolto per l’omicidio di Beau Salamon, uno studente americano soggiornante a Roma presso la John Cabot University. Il ragazzo venne trovato morto nelle acque del Tevere nell’estate del 2016. Proprietario di un cane labrador, Massimo Galioto è un vagabondo dal passato torbido. Qualche anno fa sarebbe stato coinvolto in un altro omicidio, mai chiarito, ma, come leggiamo da un articolo pubblicato su Roma Today, è stato protagonista anche di diverse risse e aggressioni ai danni di innocenti.

In data 7 maggio 2020, per Massimo Galioto si è aperta una nuova odissea giudiziaria per l’omicidio di un senzatetto di origine romena, Emanuel Petru Stoica. L’uomo, indifeso, è stato brutalmente malmenato, probabilmente dal Galioto stesso. Il corpo del poveretto è stato ulteriormente martoriato dai morsi violenti del cane del suo omicida.

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La vittima giaceva nei pressi del fiume Tevere, lasciata sola e senza soccorsi.

Chi è Massimo Galioto?

Figlio di commercianti, Massimo Galioto è un personaggio controverso ed eccentrico, il tipico carattere vicino al punkabbestia. Ha 45 anni, è nato a Roma e vive come barbone da molti anni oramai. Vive in una tenda, solitamente allestita sulle banchine del Tevere, precisamente nei pressi del quartiere di Trastevere. Un particolare inquietante se si pensa che nello stesso luogo morì quattro anni fa lo studente statunitense Beau Salomon. Proprio in quel frangente, il nome di Massimo Galioto salì agli onori delle cronache italiane e americane. Ad accusare Massimo Galioto dell’omicidio di Beau Salomon fu Alessia Pennacchioli, allora compagna del 45enne. La donna affermò di aver visto il fidanzato litigare con il ragazzo statunitense. Galioto, sempre secondo le dichiarazioni di Pennacchioli, avrebbe in seguito colpito Beau facendolo cadere nel fiume.

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In carcere per soli 5 mesi

Massimo Galioto, per la morte di Beau Salomon, stette in carcere per soli 5 mesi venendo in seguito liberato, poiché le dichiarazioni di Alessia Pennacchioli vennero definite dagli inquirenti “lacunose”.

Arriviamo al 2019, nel corso del processo per l’omicidio di Beau Salomon, la Procura di Roma chiese nei confronti del 45enne senzatetto la pena dell’ergastolo, con l’accusa di omicidio volontario. Secondo i pm Gennaro Varone e Nadia Plastina, la notte della morte, a Beau Salomon vennero rubati cellulari e portafoglio all’interno di un locale. Il ragazzo scese sulla banchina del Tevere per riottenere quanto sottrattogli. Beau qui avrebbe incontrato Massimo Galioto con cui avrebbe iniziato un alterco. Il 45enne avrebbe, in seguito, spintonato lo studente americano facendolo cadere nel Tevere.

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Galioto, assistito dal suo avvocato Michele Vincelli, ha sempre respinto le accuse nei suoi confronti, chiamando in causa l’ex fidanzata Alessia.

Assolto dall’accusa di omicidio

Le accuse gravissime nei confronti di Massimo Galioto sono state smontante lo scorso giugno, con tanto di assoluzione da parte del Tribunale di Roma “per non avere commesso il fatto”.

Secondo gli inquirenti che ipotizzarono la colpevolezza di Galioto, questi avrebbe litigato furiosamente con Beau Salomon colpendolo violentemente e facendolo cadere nel Tevere, a poca distanza dall’isola Tiberina. Galioto avrebbe spintonato Salomon dandogli due calci, scaraventandolo nel fiume.

Tuttavia, i giudici non hanno convalidato tale versione dei fatti.

Innumerevoli reati

Lo scorso novembre, Massimo Galioto venne denunciato dai carabinieri per oltraggio al pubblico ufficiale.

In tale episodio, era stato chiesto all’allora 44enne di mostrare i documenti, ma Galioto aveva reagito in maniera violenta, ricoprendo di insulti i militari della compagnia Trastevere.

Andando a ritroso nel tempo, sempre da Roma Today veniamo a sapere come Massimo Galioto fu protagonista di un altro episodio giudiziario nel 2018. In particolare il senzatetto venne tratto in arresto per una grave rissa scoppiata all’Esquilino, sotto i portici di piazza Vittorio Emanuele II. Dovettero intervenire, per sedare il caos, i carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante. Oltre a Galioto, in quell’occasione furono arrestati anche un soggetto originario delle isole Mauritius, un polacco ed un uomo eritreo di età compresa tra i 32 e 40 anni. Risultarono essere tutti dei senzatetto.

La rissa era scoppiata per motivi banali. I contendenti risultarono tutti in preda all’alcol ed armati di bottiglie di vetro. Minacciarono, in quel frangente, anche un commerciante intervenuto per fare da mediatore tra i 4, cercando di calmarli. Anche all’arrivo dei carabinieri, i litiganti non si erano affatto calmati, tentando, addirittura, di aggredire i militari appena giunti. Galioto, in particolare, aizzò il cane che portava con sé verso i carabinieri presenti. Condotti tutti e quattro nel carcere di Regina Coeli, i quattro vennero accusati dei seguenti reati: minaccia e oltraggio al pubblico ufficiale, resistenza e rissa. Come già ribadito, ora il volto di Galiota è finito di nuovo al centro della cronaca nera, per l’uccisione di un uomo avvenuta tramite calci e pugni.

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Di nuovo arrestato

Massimo Galioto è stato di nuovo arrestato ed è attualmente recluso presso il carcere di Regina Coeli. L’uomo è stato fermato subito dopo l’aggressione che ha condotto alla morte un romeno senzatetto, il precitato Emanuel Petru Stoica. Dalle prime ricostruzioni, sembra che tra il 37enne e il 45enne ci sia stato un alterco, degenerato con calci e pugni, più l’intervento del cane di Galioto, che avrebbe ulteriormente inficiato sul corpo del romeno con continui morsi. Il tutto è stato testimoniato da videocamere che hanno ripreso la scena. L’uomo che inveisce sul corpo del 37enne sembra essere proprio Massimo Galioto. Condotto presso gli uffici del commissariato di Trastevere e di Trevi, gli inquirenti hanno ascoltato Massimo Galioto per molto tempo. Assieme a lui, sono stati auditi altri senzatetto che sono soliti frequentare l’area in cui è avvenuto il delitto. In seguito c’è stato il trasferimento del 45enne nel carcere di Regina Coeli.

Il video a Chi l’ha visto?

Nell’ultima puntata del noto programma rai Chi l’ha visto? Federica Sciarelli ha proposto un video con protagonista proprio Massimo Galioto. Nel filmato il 45enne si trova presso piazza Trilussa, in compagnia del suo inseparabile cane. Si vede l’uomo lamentarsi della quarantena, finendo il suo monologo con termini volgari e sgradevoli. Mentre parla, il 45enne ha in mano una bottiglia di birra. Ovviamente il filmato risale a prima del suo arresto. Il filmato inizia con la seguente frase esuberante del Galioto: “Semo io, er cane mio, un cannone ed una Ceres“.

Il processo a ottobre

Attualmente in carcere, Massimo Galioto dovrà presentarsi il prossimo ottobre presso la corte d’appello di Roma per il processo riguardante l’omicidio di Beau Salomon. Nel corso del tempo sono stati numerosi i cadaveri restituiti dalle acque del Tevere. Sembra, tuttavia, che Galioto sia coinvolto in più di uno di questi episodi inquietanti. Le banchine che costeggiano il fiume di Roma sono stati definiti “luoghi pericolosi” dalla trasmissione Chi l’ha visto? nel corso della puntata andata in onda lo scorso 13 maggio. Federica Sciarelli ha parlato anche del recente caso di Luciana Martinelli, la giovanissima insegnante d’inglese trovata senza vita lo scorso mese, proprio nelle acque del Tevere.

Riguardo il romeno ucciso a calci e pugni, Emanuel Petru Stoica, nonostante ci sia un filmato schiacciante che andrebbe ad incastrare Massimo Galoto, lui continua a negare la responsabilità della morte del romeno, affermando: “Non sono stato io ad ucciderlo e a provocargli le lesioni mortali. Sono passato di là dopo, é stato picchiato prima da un’altra persona”. Tali sono le dichiarazioni spontanee del punkabbestia pronunciate nel corso di una videoconferenza con il carcere di Regina Coeli, durante la quale l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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Marco Della Corte
Marco Della Corte
Sono nato a Capua (Caserta) il 4 agosto 1988. Da sempre amante, della letteratura, giornalismo, mistero, musica e cultura pop (anime, manga, serie tv, cinema e videogames). Ho mosso i primi passi su testate locali come Il Giornale del Golfo e la Voce di Fondi, per poi passare a testate più mainstream come Blasting News, Kontrokultura e Scuolainforma. Regolarmente iscritto presso l'ODG Campania come pubblicista, sono laureato in Filologia classica e moderna. Attualmente insegno come docente di materie umanistiche tra liceo classico e scientifico. Ah, dimenticavo: la cronaca nera è il mio pane quotidiano!