Mediazione familiare: risolvere una lite in breve tempo

La mediazione familiare come strumento per risolvere velocemente i conflitti senza ricorrere alla giustizia ordinaria

In molti casi la mediazione familiare riesce a sistemare situazioni particolarmente difficili. Nè un arbitro e nemmeno un giudice. Solo una persona di cuore, che cerca di dare un aiuto concreto. Cerchiamo insieme di capirne di pù.

Mediazione familiare: a cosa serve?

La mediazione in Italia è una giovane disciplina, introdotta con il DLgs. n. 28/2010 aggiornato con il Decreto del Fare. Il mediatore è una persona predisposta all’ascolto e alla risoluzione di relazioni. Le separazioni e i divorzi in Italia ormai sono in crescita, un vero e proprio boom. Tra il 1991 e il 2018 i “single di ritorno” sono aumentati del 345,1%, e questo comporta, spesso, altrettante cause interminabili in tribunale. Affidamento, mantenimento, ripicche e tradimenti sono le cause su cui maggiormente i giudici sono chiamati a sentenziare, senza contare il notevole esborso economico e la durata dei processi.

- Advertisement -

Ma c’è un modo per evitare tutto ciò, la mediazione familiare una possibile soluzione. Così come la mediazione civile e commerciale sta prendendo sempre più piede.

Molti scherzano sul fatto che la quarantena da Coronavirus potrebbe mettere a dura prova molte coppie. Ma se ci pensiamo, anche prima, le cause incardinate in tribunale erano davvero tante. A volte, invece, semplicemente occorre solo fare il primo passo. Ad esempio, il mediatore familiare coinvolge i coniugi. Lo scopo è quello di aiutarli a negoziare, a formulare un accordo di separazione o divorzio, che deve essere improntato alla bigenitorialità, con uno sguardo attento ai bisogni dei figli. Il mediatore non deve fare da arbitro, ne tanto meno decidere chi ha torto o ragione, bensì egli ha un solo obiettivo: Trasformare la controversia, in un’opportunità di miglioramento. E questo è possibile solo attraverso la redazione di un accordo caratterizzato dalla libera scelta tra le parti che decidano di mettere al primo posto i figli, accantonando le loro divergenze.

- Advertisement -

E per gli altri rapporti familiari?

La mediazione familiare funziona per qualsiasi tipo di rapporto familiare. Non è finalizzata solo al rapporto di coniugio o genitoriale ma è utile anche per tutte quelle persone legate da altri vincoli familiari. Ad esempio: regolare questioni ereditarie o amministrative, per migliorare il loro modo di comunicare. Perché la mediazione, in genere, fa proprio questo, creare una collaborazione tra le parti, qualcosa che gli permetta di risolvere definitivamente e pacificamente la controversia. Ulteriore aspetto positivo, per chi decide di optare per questo tipo di mediazione, è che spesso porta a migliorare la comunicazione, nonché a vivere meglio quella situazione che spesso porta tanto dolore, stress o sofferenza. La mediazione familiare può essere utilizzata per svariati motivi:

  • Regole quotidiane di convivenza;
  • Assegno di mantenimento in favore del coniuge o dei figli;
  • Assegno divorzile;
  • Diritto di visita;
  • Gestione dell’azienda familiare;
  • Divisione dell’eredità;
  • Gestione del patrimonio familiare;
  • Affidamento dei figli minorenni;
  • Regole quotidiane di convivenza.

Mediazione familiare: come si accede?

La mediazione familiare deve rispettate determinate linee internazionali. Non esista una normativa obbligatoria, come nel caso della mediazione civile e commerciale. Una mediazione familiare ad esempio può essere voluta da un giudice, durante un procedimento. E’ tipica l’espressione: “Il giudice, sentite le parti ed ottenuto il loro consenso, riservato ogni provvedimento, rinvia all’udienza del…………… per permettere alle parti di raggiungere un accordo avvalendosi di esperti mediatori familiari“. In questo caso il giudice “obbliga” le parti a provare un accordo di mediazione, prima di emettere la sua sentenza. Ma le parti possono decidere anche di accede spontaneamente alla mediazione familiare. Ancora prima di rivolgersi al giudice. L’avvocato fa richiesta di mediazione ad un organismo di mediazione accreditato. Entro 30 giorni, in genere, viene fissata la data del primo incontro, spesso più informativo che altro.

- Advertisement -

Mediazione familiare: costi e durata

Una volta che si decide di avviare un percorso di mediazione familiare, è oppotuno rivolgersi sempre a professionisti. Di solito, ci si avvale del proprio legale di fiducia, il quale si occuperà di inoltrare la richiesta all’ente di mediazione. In media si fanno dalle 5 alle 10 sedute. anche se non vi è un numero preciso. L’accordo può trovarsi anche dopo 3 rinvii. Tutto si può risolvere in genere, dai 6 ai 12 mesi, senza sottoporsi alle lungaggini del tribunale. Il primo incontro è spesso gratuito. In questa seduta le parti decidono di voler accedere alla mediazione familiare. E’ una scelta! Nessuno obbliga nessuno. E le cifre sono davvero irrisorie dalle 40 alle 80 euro a seduta. Costi bassi e riduzione di tempo!!!

L’accordo: è vincolante o meno?

Nella mediazione familiare, a differenza di quella civile e commerciale, vige la volontarietà e l’autonomia. Non vi è obbligatorietà. Ma cosa succede se la parti non raggiungono l’accordo? Sarà il giudice a emettere la sua sentenza, come da prassi. E se le parti raggiungono l’accordo? Ecco, qui la mediazione avrà avuto esito positivo, poiché vorrà dire che i coniugi avranno rinunciato a qualche loro pretesa a favore di un bene superiore. Spesso, il bene dei figli. L’accordo che viene preso, va firmato dalle parti e reso noto ai rispettivi avvocati, i quali dovranno poi ratificarli all’interno di una convenzione di negoziazione assistita oppure nel ricorso di separazione. Comunque, l’ultima parola spetta al giudice che emetterà la sua sentenza di separazione o divorzio, tenendo conto dell’accordo raggiunto in sede di mediazione familiare.

Come si diventa mediatore familiare?

L’Italia non si è ancora dotata di una legislazione sulla mediazione familiare. Sono nate però singole associazioni di categoria, come Aimef e Simef, che hanno degli albi privati e indicano costantemente i criteri per la formazione. Un mediatore familiare è un professionista. Tuttavia, vanno rispettati i requisiti di qualità a livello europeo, sia in termini di requisiti del mediatore che delle caratteristiche della mediazione.

L’associazione italiana mediatori familiari nel proprio sito, spiega appunto questi principi in maniera dettagliata. Oggi sembra obbligatorio il conseguimento di una laurea specialistica in PsicologiaGiurisprudenzaServizi socialiSociologiaScienze della formazione  e/o dell’educazione. E’ obbligatorio frequentare un Corso di formazione riconosciuto al termine del quale è necessario il superamento di un esame.

Occorrono professionisti per gestire bene le discordie, perché le famiglie sono il pilastro della nostra società e la scelta di un mediatore familiare potrebbe essere la giusta via per salvaguardare gli interessi familiari!!!