Il Palio di Asti è uno spettacolo unico che unisce l’eleganza all’emozione in un connubio che sembra inscindibile. Questo Palio che risale al 1264, cosa che lo rende il più antico in Italia, ha ancora tante cose da raccontare e ogni anno ci trasporta in un mondo fatto di dame e cavalieri, ricchi e poveri che arrivano dal Medio Evo per farci vedere come si viveva un tempo.
Nato come screzio verso la città di Alba, quando gli astigiani corsero il primo Palio sotto le mura della città appena conquistata, il Palio di Asti è piano piano diventato quasi una istituzione in città e da allora è come un rituale che si ripete e sembra immutabile.
Dame e cavalieri
Più di mille figuranti rendono l’atmosfera quasi magica e rappresentano sin nei minimi particolari la vita dell’epoca, fatta di incoronazioni, tradimenti e matrimoni di convenienza, superstizioni e tornei all’ultimo sangue che mettevano a dura prova i cavalieri.
E dopo la sfilata naturalmente c’è la corsa dei cavalli in Piazza Alfieri, e i cavalli corrono per la gloria e per conquistare il tanto agognato Palio attirandosi le lodi del rione, borgo o comune di appartenenza e l’odio di chi ha perso e giura vendetta fino all’anno successivo.
Quando e come vedere la sfilata e la corsa
Quest’anno il Palio si tiene per la prima volta la prima domenica di settembre, che coincide con il primo settembre, e si può vedere sia dal vivo nelle vie del centro e poi in Piazza Alfieri sia in televisione.
“Ogni Palio, dice il sindaco di Asti Maurizio Rasero, genera spese per 400 mila euro ed entrate per 200 mila: raddoppiare le date avrebbe gravato sulle tasche dei cittadini ma in ogni caso, la storica corsa che quest’anno si disputa come detto l’1 settembre, sarà un’edizione straordinaria per la ricorrenza dei 1900 anni del martirio di San Secondo, il patrono della città. Il nuovo format è stato concepito, prosegue il sindaco, per stare dentro i tempi della diretta televisiva Rai”. Già venduti 3.800 dei 5.200 biglietti disponibili per assistere al Palio in piazza. “Ma questo storico appuntamento merita, conclude Rasero, di essere vissuto non solo nella domenica della corsa, ma anche nei giorni di vigilia, ricchi di eventi”.