La battuta è sin troppo facile: tutto il mondo è paese. Ma stamattina il Portogallo si è svegliato con una doccia gelata, che mette a repentaglio la fiducia nella sua classe dirigente. L’ex premier socialista José Socrates, 57 anni, è stato arrestato stamattina nell’ambito di una maxi-inchiesta nella quale sono coinvolte già altre tre persone. I reati ipotizzati sono i soliti che vanno a braccetto insieme: frode fiscale, riciclaggio di denaro e tangenti. Uno degli arrestati potrebbe essere solo un prestanome del politico.
Socrates ha ricoperto la carica di primo ministro del Portogallo dal 2005 al 2011. E’ stato fra le altre cose anche Presidente del Consiglio europeo dal luglio al dicembre 2007.
L’indagine è partita mesi fa dai sospetti su un appartamento acquistato da Socrates a Parigi con fondi di dubbia provenienza. L’affare è avvenuto poco dopo la fine del mandato presidenziale, nel 2011. Non solo: ci sono in ballo anche 20 milioni di euro parcheggiati in Svizzera e che gli inquirenti ritengono provenire dagli aiuti internazionali chiesti proprio dall’allora premier per aiutare il suo Paese. Proprio quel Paese che Socrates si era proposto di aiutare ad uscire dalla crisi. Ironia della sorte: le sue dimissioni da premier nel 2011 avvennero proprio perché il parlamento rifiutò il suo piano di austerity economica.