Storico accordo per una nuova Libia

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Ieri nella cittadina marocchina di Skhirat si è finalmente firmato un accordo che dovrebbe portare alla creazione di un governo di unità nazionale in Libia. Al tavolo delle trattative erano presenti tra gli altri anche il secondo vice presidente del Congresso Nazionale Generale di Tripoli Saleh Makhzoum e il deputato del parlamento di Tobruk, unico riconosciuto dalla comunità internazionale, Emhmed Shaib che hanno materialmente firmato il testo dell’accordo. I due governi rivali, che rappresentano l’anima islamista e l’anima laica della Libia, hanno trovato un’intesa su alcuni punti chiave che dovrebbero servire nel prossimo futuro a riunificare il Paese nordafricano e a porre fine al dilagare della guerra civile e delle atrocità perpetrate contro i civili dagli uomini in nero del sedicente Califfato.

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Il responsabile della missione di pace delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) Martin Kobler si è detto molto soddisfatto dell’accordo faticosamente raggiunto e ha detto che quella di ieri sarà sempre ricordata come una giornata storica per la Libia perché per la prima volta i due governi libici hanno imparato a superare le divergenze e a cooperare per il bene di tutta la Nazione. Kobler ha anche assicurato che il futuro governo libico godrà di tutta la sua stima e fiducia e che potrà sempre contare sull’aiuto di tutta la comunità internazionale.

Il piano per una nuova Libia finalmente in pace è stato accettato e condiviso da diciassette Paesi: Algeria, Arabia Saudita, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Giordania, Italia, Marocco, Qatar, Regno Unito, Russia, Spagna, Stati Uniti, Tunisia e Turchia, insieme a quattro importanti organizzazioni internazionali: Nazioni Unite, Unione Europea, Lega Araba e Unione Africa.

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L’accordo prevede la creazione di un governo per la concordia nazionale con sede a Tripoli, che tornerebbe quindi capitale a tutti gli effetti, entro 40 giorni; il primo compito di questo nuovo esecutivo sarà istituire un “cessate il fuoco” immediato e totale ed affrontare tutti i problemi più urgenti come l’emergenza umanitaria, l’economia in crisi a causa dei traffici illegali di petrolio, armi ed esseri umani e la sicurezza. Solamente un governo unitario può appellarsi agli organismi internazionali per chiedere il ripristino della pace e della legalità e di questo la Libia ha più che mai bisogno; tutto il Paese è in preda ad una sanguinosa guerra civile dal 2011 e signori della guerra senza scrupoli ed estremisti dello Stato islamico stanno espandendo senza sosta le loro aree di influenza.

Si spera che questo accordo sia davvero l’inizio di una epoca per la Libia, una Libia finalmente unita in cui tutte le varie fazioni possano superare le divergenze che ancora esistano e cooperino per un futuro migliore, in cui i cittadini libici non debbano più fuggire dal loro Paese rischiando la vita in imbarcazioni fatiscenti.

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