Suicida in carcere il terrorista siriano arrestato pochi giorni fa

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Il terrorista siriano Jaber Albakr, arrivato in Germania come rifugiato e arrestato solo pochi giorni con l’accusa di progettare attentati nei due aeroporti di Berlino, è stato trovato questa mattina impiccato nella sua cella da una delle guardie di ronda nel carcere. Nonostante fosse sorvegliato costantemente da telecamere e dagli agenti di custodia il giovane estremista sarebbe riuscito ad impiccarsi senza farsi notare e senza fare alcun rumore. La volontà di Albakr di colpire i due aeroporti di Berlino ha messo in allarme la autorità tedesche e i controlli nelle aree più sensibili sono stati ulteriormente rafforzati; si pensa che il jihadista fosse collegato ad una vera e propria rete terroristica che è specializzata nell’infiltrare miliziani tra i profughi con lo scopo di colpire al cuore l’Occidente. La presenza di una rete terroristica che sfrutta la marea umana dei rifugiati era da tempo nel mirino degli investigatori tedeschi e il fatto che i responsabili di alcuni attacchi terroristici sventati in Germania fossero arrivati sul suolo tedesco come rifugiati e richiedenti asilo ne è la conferma.

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Il terrorista era stato arrestato lunedì a portato subito nel carcere di Lipsia: appena arrivato in carcere il jihadista avrebbe manifestato chiari sintomi di malattia mentale e tendenze all’autolesionismo e al suicidio e avrebbe subito iniziato lo sciopero della fame. Le condizioni psicologiche instabili sarebbero state alla base della decisione di fare sorvegliare il jihadista 24 ore su 24, ma non è servito ad evitare che il giovane terrorista si togliesse la vita.

Jaber Albakr era stato fermato ed immobilizzato da altri tre suoi connazionali che vivono da tempo in Germania ed avevano ricevuto le pubbliche congratulazioni della Cancelliera Merkel per avere sventato degli attentati che avrebbero sicuramente provocato molte vittime innocenti. Pare che Albakr abbia invece indicato proprio i tre connazionali come suoi complici ma dalle indagini effettuate dalle autorità tedesche sul conto dei tre sembra che non siano emerse prove a loro carico che possano farli incriminare per complicità in atto di terrorismo internazionale.

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