Torna la violenza negli Stati Uniti

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Nel pomeriggio un uomo pesantemente armato con un fucile d’assalto a lungo raggio, Titus Colbert, ha aperto il fuoco dal balcone della sua abitazione al sesto piano di un edificio nel quartiere Banker Hills, considerato la Little Italy della cittadina di San Diego, in California. Sembra che la sparatoria sia la conseguenza di una lite famigliare, poi degenerata; insieme all’uomo, infatti, c’era anche una donna e sembra che i due stessero litigando furiosamente. Sono intervenuti i poliziotti e le squadre speciali SWAT che hanno fatto evacuare alcuni palazzi vicini e anche diverse scuole. per poi chiudere le strade principali e togliere così al cecchino la possibilità di fuga. Molti testimoni hanno riferito di aver sentito “parecchi colpi d’arma da fuoco” che sono durati per parecchio tempo, mettendo in allarme l’intero quartiere. Colbert ha continuato a sparare anche all’arrivo delle forze dell’ordine che hanno dovuto faticare parecchio per arrestarlo e mettere fine a quella che poteva diventare una vera e propria strage. I colpi del cecchino improvvisato hanno intersecato la rotta degli aerei in atterraggio e hanno quindi costretto i dirigenti del vicino aeroporto internazionale, insieme alle autorità della Federal Aviation Authority, a sospendere tutti i voli in arrivo.

Sempre in California cinque studenti universitari della Merced University sono stati brutalmente accoltellati in aula dove stavano seguendo le lezioni da un uomo che poi è stato ucciso dalla polizia. Due feriti sono stati ricoverati in ospedale, mentre altri tre con ferite più lievi sono stati medicati direttamente sul posto dal personale sanitario. A dare la notizia è stata la stessa Università con un post su Twitter; al momento non si conoscono né l’identità dell’aggressore, né il movente. Il portavoce dell’ateneo James Leonard, infatti, subito dopo il fatto ha dichiarato alla stampa: “Non sappiamo se ci fosse un legame tra gli studenti accoltellati ed il loro aggressore”.

Questi due fatti riportano a galla il delicato tema delle armi facili negli Stati Uniti su cui da molto tempo si dibatte ma che, per l’azione di potenti lobby come la National Rifle Association, non viene mai affrontato con azioni incisive. Il dibattito tra i sostenitori del diritto a possedere un’arma e chi vorrebbe nuove regole rimane aperto e intanto non rimane che registrare gli ennesimi fatti di sangue e violenza.