Tessa Harker aveva ventun anni, era un’assistente sociale e aveva rosee prospettive per il suo futuro: stava per sposare Rob Powley, il suo fidanzato.

Purtroppo, i suoi sogni sono stati infranti troppo presto. A marzo dell’anno scorso la ragazza è deceduta all’ospedale di Carlisle, il Carlisle’s Cumberland Infirmary, cittadina del nord ovest dell’Inghilterra. Una morte che si sarebbe potuta evitare.

Il calvario di Tessa è iniziato l’1 marzo 2016, quando è tornata a casa dal lavoro in anticipo a causa di dolori allo stomaco. Secondo quanto ha testimoniato Powley, la ragazza si è recata al pronto soccorso, dove il team medico le ha detto che probabilmente si trattava di un virus intestinale e l’ha rimandata a casa. Avrebbe poi passato la notte a vomitare, in preda a forti dolori addominali.

Il giorno successivo ha chiamato il suo medico di base, che ha concordato con il fatto che avrebbe potuto essere un virus, facendola comunque ricoverare per effettuare test e controlli. Accompagnata nuovamente al pronto soccorso dal fidanzato, l’hanno tenuta sotto controllo per una notte, venendo in seguito dimessa con dei farmaci contro la nausea.

La sera stessa, però, Tessa ha di nuovo cominciato ad accusare dolori fortissimi, che hanno spinto sia Powley che Valerie, la madre, a chiamare un’ambulanza. Una volta arrivata, la nuova diagnosi è stata di gastroenterite.

A mezzanotte è stata trasferita in un altro reparto, e la cartella medica riferiva che il giorno seguente avrebbe dovuto svolgere una TAC.

Ma l’esame diagnostico, per ragioni sconosciute, non è mai stato eseguito, e la giovane è stata abbandonata a se stessa nella sua stanza d’ospedale. I familiari l’hanno trovata carponi, mentre urlava per il dolore, e hanno dichiarato che l’assistenza è stata quasi nulla.

Quando Powley ha chiesto spiegazioni, il medico che avrebbe dovuto seguire Tessa e svolgere la TAC, Frank Hinson, avrebbe risposto che svolge questo mestiere da vent’anni e non voleva esporre inutilmente una ragazza così giovane a delle radiazioni senza un’apparente ragione. Avrebbe perfino accusato il ragazzo di stare avendo una reazione esagerata.

L’agonia è andata avanti fino al mattino del 5 marzo, quando la ventunenne è stata trovata incosciente nel suo letto.

È stata trasportata d’urgenza in terapia intensiva dove, finalmente, le è stata effettuata la TAC, che ha rilevato un’ulcera perforante di circa 7 centimetri.

All’alba del 6 marzo è stata operata d’urgenza, ma l’infezione era già troppo estesa e non ce l’ha fatta. Secondo Powley, che ha assistito a tutta l’agonia della promessa sposa, se la diagnosi fosse stata tempestiva avrebbe potuto sopravvivere.

In passato Tessa aveva sofferto di disturbi alimentari, e i medici avevano ipotizzato un possibile collegamento.

È stata aperta un’inchiesta, che ha determinato la colpa del personale medico per ciò che è successo. Frank Hinson ha confermato che non ha monitorato le condizioni della paziente, senza saperne spiegare la ragione, e di essere stato lui a negare la TAC, consigliata dal medico Shaker Alseifi.