Università, 50 “cervelli” rientrati dall’estero e 262 nuovi ricercatori

I fondi pnrr prevedono maggiori finanziamenti e maggiori opportunità

Emergenza assunzioni, borse di studio e riqualificazioni, semplificazione per fare ricerca. Sono alcuni degli argomenti su cui parla Alberto Scuttari, direttore generale dell’Università di Padova, raggiunto da Corriereuniv.it.

Il presidente del CoDAU (convegno dei direttori generali delle Amministrazioni universitarie) esprime la propria soddisfazione per avere visto accolte in legge di Bilancio alcune delle richieste che avevano fatto le Università al governo: l’aumento di fondi per il housing universitario, l’ampliamento delle borse di studio e il prolungamento dell’uso dell’assegno di ricerca, per citarne alcune.

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Tuttavia, secondo Scuttari vi sono ancora alcune priorità che devono essere affrontate. Ad esempio, i fondi Pnrr prevedono sempre maggiori finanziamenti per progetti innovativi ed efficienti; mentre per attuarli ci sono ricercatori e professori, per ricercarli e rendicontarli serve personale tecnico amministrativo giovane che abbia nuove competenze. Un’altra esigenza è trovare fondi per la riqualificazione degli atenei. Ma non solo di fondi parla il direttore dell’ateneo veneto: secondo lui, occorre semplificare la normativa per fare ricerca.

Intanto, i fatti danno ragione a Scuttari, perché non è un caso se nel mese di dicembre ai 262 ricercatori vincitori di borse e bandi europei si sono sommati 50 cervelli rientrati in Italia in seguito alle diverse opportunità scaturite dai nuovi progetti. Si potrebbe parlare di una vera inversione di tendenza se non di un “controesodo”. I 312 giovani ricercatori troveranno il loro posto in una sessantina di istituzioni distribuite lungo la penisola. Per contribuire a costruire e migliorare l’Italia del futuro.