Verona antica, Verona romana…

Verona e l’antica Roma: le vestigia dell’antico impero romano nella bella città attraversata dalle inquiete acque dell’Adige tra i verdi colli Euganei, sono disseminate ovunque: i suoi primi rapporti con Roma risalgono addirittura al IV°sec. aC e nel 216 a.C. fu scritto che le genti di questa zona erano”presenti con un proprio contingente nell’esercito romano che combatte-va- la battaglia di Canne” . D’altronde non più tardi del ’49 a.C. Verona ottenne la cittadinanza romana divenendo “municipium”.Ricchi palazzi e templi ne rivelavano il suo splendore, che raggiunse l’apice nell’Età Flavia.

Prima fra tutti ne è un’inequivocabile testimonianza l’Arena, l’imponente anfiteatro eretto nel I°sec.d.C., che domina con la sua massiccia mole l’intera piazza Bra.La compongono 72 doppie arcate in pietra, che formano un’ellisse lunga centoquaranta metri, capace di ospitare circa ventimila spettatori. In origine era situata fuori dalle mura, ma vi enne compresa grazie alla costruzione delle mura di Galieno. Ai piedi dei portoni di p.rta Bra si raggiunge il Museo Lapidario Maffeiano all’angolo con via Roma, il secondo museo  più antico pubblico di Europa, dove sono conservati innumerevoli epigrafi di epoca romana, oltre a materiai etruschi, greci etc.

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Proseguendo in direzione di Castelvecchio, l’antica possete fortezza degli Scaligeri, i signori di Verona ai tempi delle signorie nel Cinquecento,si ritrova l’arco dei Gavi, un arco onorario romano dedicato ad una famiglia privata. Il centro storico è interamente rinascimentale: le antiche vie sono ombreggiate da palazzi del 1400-1500, come corso Cavour, una delle strade più eleganti, attraverso cui si ritrova l’antico tracciato romano di via Postumia. Ancora oggi si possono vedere le tombe nel “Sacello di Sante Teuteria e Tosca”, sotto la sacrestia della chiesa dei santi Apostoli, raggiungendo così p.zza Borsari, che all’epoca era il primo ingresso della città del I°sec.d.C., e introduceva nel “Decumano Massimo”. Fu edificata secondo le regole dell’architettura imperiale, su tre livelli.

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Attraversato un piccolo vicolo ci si trova in piazza Erbe, la bella piazza coronata da palazzi cinquecenteschi e popolata di bancarelle, che ai tempi dell’antica Roma fu sede del Foro Romano, ovvero il”centro civile, politico e religioso della città”. Tuttora misura la lunghezza di 150 metri. In palazzo Maffei, in stile barocco, si possono ancora vedere i resti di un grande tempio del I° sec. contraddistinto da un colonnato lungo oltre 90 metri. Sulla balaustra troneggiano alcune statue tra cui una di Ercole. Il centro della piazza è dominato dalla statua di Madonna Verona originaria del 1300, con una vasca in marmo rosso proveniente dalle terme romane e ornata da una statua rinvenuta  nel tempio sotto pal.Maffei.

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Da qui si accede alla mirabile piazza dei Signori, detta anche piazza Dante per la statua dedicata al Poeta, qui ospitato dai signori Della Scala durante il suo lungo esilio da Firenze, che parla ancora ai veronesi. Accanto, nel cortile del Tribunale, dove si trova la magnifica Scala della Ragione, è interessante la zona degli Scavi Scaligeri, una vasta zona archeologica sotterranea: qui si ritrova tutta la città romana che non si può più vedere in superficie, sepolta dai secoli successivi, in particolare i resti di un’antica zona residenziale con mosaici dai molteplici colori e una parte di strada

che correva sotto l’attuale via Dante. Da via Cappello, l’antico Cardo Massimo, si arriva a Porta dei Leoni,rinvenuta all’interno di un palazzo del 1200. In realtà fu chiamata così nel XIV°sec. in memoria di una tomba romana con due leoni in pietra, che si può tuttor vedere dietro la statua dedicata a reUmberto I°.

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E’ incantevole passeggiare sul Lungadige, ammirando le acque grigio-verdi o azzurre a seconda delle giornate sotto il verde degli alberi, di fianco ai  nobili palazzi d’epoca. Si giunge così al ponte Pietra, l’unico antico ponte romano, eretto nel I°sec.d.C .: davanti si apre la vista verde della collina, Le Torricelle, che pare specchiarsi nel fiume con l’antico Teatro Romano, dove tuttora si danno rappresentazioni teatrali di prosa. La collina è degradante a terrazze mentre il Teatro che pare scolpito dagli alti gradoni, sembra sfidare il tempo da ben 2000 anni. Vicino, nel convento di S.Girolamo è ospitato il Museo Archeologico:  un intero mondo che non c’è più e le sue usanze di vita quotidiana, vasi, mosaici, utensili, oggetti in vetro, iscrizioni sacre, persino alcune parti dell’acquedotto romano…

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Oggi dall’emblema più significativo di questo immenso patrimonio, l’Arena, risuonano le note della musica eterna: “Va’ pensiero…”,”Un bel di’ vedrem…”, “Mi chiamano Mimì…”,”Di quell’amor…”

Già, perchè a questo si ritorna sempre, pur visitando Verona antica, ossia a quel sentimento tanto assurdo che non viene mai capito, eppure travolge tutto, passato e presente dell’essere umano, che è l’amore…, attraverso la musica eterna, la poesia, la scultura, la pittura, in poche parole l’arte, poichè anche questa è un atto d’amore…Ritornano le antiche note davanti alle rapide del fiume su cui volano bianchi gabbiani,e poi attraverso via Cappello, porta Borsari, o di fronte alla bellezza dei ricami tratteggiati dalle bifore dei palazzi, di piazza Dante, e di antiche chiese come il Duomo, S.Giorgio e la bella S.Anastasia, anch’essa sorta su vestigia romane ...,sempre per non dimenticare, e tornare ancora a salutare Verona…

Grazia Paganuzzi