Aumenta ancora il il numero dei morti a Gaza nelle ultime ore a seguito dei raid israeliani che hanno preso di mira più porzioni della Striscia assediata dallo scorso 7 ottobre. Nelle ultime ventiquattro ore almeno 284 persone sono state uccise dai bombardamenti israeliani, riferisce Al Jazeera citando il consueto bollettino quotidiano del Ministero della salute del governo della Striscia. Oltre alle vittime, tra cui si conta anche l’ex ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese e membro di Fatah Youssef Salama, si contano danni significativi contro case e infrastrutture: almeno il 70 % di esse sarebbero state distrutte, riferiscono fonti palestinesi.
I raid dell’esercito israeliano, sia sotto forma di arresti che di attacchi veri e propri, continuano anche in Cisgiordania. Fonti mediche dalla città di Ramallah, capitale amministrativa della ANP, riferiscono che i feriti delle recenti incursioni delle IDF presso i campi profughi di Tulkarem e Nur Shams sarebbero 17. I feriti sarebbero stati colpiti dal lancio di due droni in dotazione all’esercito di Tel Aviv. Viene riferito inoltre che avrebbero presto parte all’attacco anche diversi cecchini presenti sugli edifici. In totale, dallo scoppio del nuovo sanguinoso capitolo della guerra israelo-palestinese, gli arresti delle IDF in Cisgiordania e a Gerrusalemme Est a danno dei palestinesi ivi residenti sarebbero almeno 4.800.
Sul fronte caldo del Mar Rosso c’è stata la prima vera e propria operazione militare della coalizione multinazionale a guida statunitense contro tre imbarcazioni appartenenti alla fazione yemenita degli Houthi. Il Comando Centrale degli Usa (CENTCOM), uno dei principali bracci delle forze armate americane, ha riferito di aver colpito tramite due elicotteri appartenenti a due navi da guerra presenti nel Mar Rosso – USS Eisenhower e la USS Gravely – tre imbarcazioni degli Houthi, a cui si aggiunge una quarta che sarebbe stata in grado di fuggire. L’attacco degli elicotteri, secondo quanto comunicato dal Comando, si sarebbe concretizzato a seguito di una chiamata SOS da parte della nave battente bandiera singaporiana Maersk Hangzhou.
Secondo CENTCOM, l’azione contro le imbarcazioni sarebbe arrivata in risposta a un attacco degli Houthi contro la nave portacontainer Maersk a largo dello Stretto di Bab al-Mandab, già protagonista di altri incidenti nelle scorse settimane. Il gruppo danese ha comunicato di aver interrotto le sue attività in quella porzione del Mar Rosso per 48 ore dopo che la sua nave ha raggiunto il porto di Suez, aggiungendo che il suo equipaggio non ha ripercussioni o danni gravi.
