L’Iran ha rimosso ventisette telecamere atte a controllare l’attività atomica in diversi impianti nucleari. A dichiararlo è stata l’agenzia che si occupa dell’energia atomica, l’Aeia. Il direttore generale Rafael Grossi ha accusato gli iraniani dopo che l’agenzia aveva rivelato di aver riscontrato tracce di uranio in tre impianti.
L’Iran ha iniziato la sua attività atomica dopo la rivoluzione del 1979. Nel 2015 si arrivò a sottoscrivere a Vienna il JCPOA (Piano d’azione congiunto globale), un accordo sul nucleare che prevedeva l’eliminazione delle riserve d’uranio a medio arricchimento e di due terzi delle centrifughe a gas.
Accordo nucleare: paesi presentano risoluzione anti-Iran
Mercoledì’ il consiglio dell’Aeia ha espresso “profonda preoccupazione per il fatto che i problemi di salvaguardia relativi ai siti non dichiarati rimangano tali a causa dell’Iran“. Tali dichiarazioni sono state inoltre confermate da Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito, i paesi che sollecitarono l’Iran agli accordi di Vienna. I paesi facenti parte del Consiglio dei governatori dell’Aeia hanno presentato una bozza di risoluzione anti-Iran con 30 voti favorevoli. Gli unici contrari sono stati Russia e Cina.
La risposta dell’Iran non si è fatta attendere. L’agenzia iraniana Irna riporta che il portavoce del ministro degli esteri Saeed Khatibzadeh ha affermato che le potenze occidentali avevano messo il loro programma e i loro interessi al di sopra delle attività dell’Aeia. Khatibzadeh ha confermato che il ministero degli esteri si impegnerà ad installare nuove centrifughe avanzate, in risposta all’approccio non costruttivo dell’agenzia atomica.