Amatrice nella morsa del gelo

Un altro inverno difficile per i terremotati di Amatrice: "Le casette stanno registrando grossi problemi. Le macerie sono ancora lì, ci sentiamo abbandonati".

Arriva il gelo ad Amatrice

Copiose nevicate stanno interessando in queste ore i territori di Amatrice, Accumoli, e altri borghi laziali colpiti dal terribile terremoto del 24 agosto 2016.

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Le “casette “di Amatrice non sono case comuni, ma soluzioni abitative di emergenza che dovrebbero essere temporanee: da oltre due anni e mezzo invece, ospitano le persone che hanno subito il sisma.

Le SAE di Amatrice

Già nel dicembre 2017, la morsa del gelo aveva avvolto le zone terremotate e il Comitato “3e36” di Amatrice e Accumoli, aveva denunciato numerosi problemi: topi, danni agli impianti e porte completamente bloccate dalla neve.

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Nella progettazione delle casette infatti, le porte d’ingresso si aprono verso l’esterno e non verso l’interno: un bel problema se la neve cade copiosa, perché di fatto impedisce alle persone di uscire dalla propria abitazione.

In alcune frazioni inoltre, gli anziani costituiscono la maggioranza dei residenti nelle soluzioni abitative. Le condizioni meteo e l’impossibilità di uscire dalla propria abitazione viste le basse temperature e il gelo diffuso, sono condizioni che preoccupano anche il nuovo parroco di Amatrice, Don Angel Jimenez.

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In questo video il sacerdote peruviano,  spiega come queste condizioni possano portare le famiglie all’isolamento e alla solitudine.

Quando le temperature si abbassano, negli impianti di riscaldamento presenti nelle casette si attiva un sistema di emergenza alimentato elettricamente. In zone con temperature sotto lo zero è necessaria  l’immissione di una soluzione antigelo all’interno degli impianti per consentirne l’uso in sicurezza: la fornitura del liquido però, non sembra essere prevista nelle SAE di Amatrice.

ll problema più grande è però rappresentato da un eventuale assenza di energia elettrica, visto che le caldaie presenti nei moduli, sono alimentate elettricamente.  Questa è una grande fonte di angoscia per gli abitanti delle frazioni, che temono il peggio in questa condizione già difficile. Se mancasse l’energia elettrica infatti, il disagio sarebbe totale.

Amatrice nel dimenticatoio

Le forti nevicate di questi giorni hanno provocato disagi alla viabilità della zona e le temperature al di sotto dello zero, hanno reso il disagio ancora più grande agli abitanti, sia per la strada che in casa.

La situazione purtroppo non sembra migliorare: il Comune di Amatrice ha emesso un bollettino con tutti i numeri di emergenza, suddivisi per zone.

E’ un popolo che resiste quello di Amatrice: ci sono donne, bambini e anziani che lottano quotidianamente contro il gelo, che si aiutano tra di loro e che pregano che la terra non tremi mai più. Forse per il “sistema” tre anni non sono nulla, ma sono lunghi per le persone che cercano di sopravvivere in questa condizione.

La raccolta fondi della Nazionale Terremotati

Lo scorso dicembre, la “Nazionale Terremotati” che aveva organizzato un evento sportivo con lo scopo di raccogliere fondi per la ricostruzione,  lasciava anche un’ amara dichiarazione al giornale “Il Messaggero” sulla condizione di queste aree:

La ricostruzione? Siamo ancora in emergenza. Le casette stanno registrando grossi problemi. Le macerie sono ancora lì, sono stati perduti 12 mila posti di lavoro e il nuovo commissario non sembra avere chiara ancora una strategia che possa dare un’accelerazione. Ci sentiamo abbandonat

Abbandonati in un altro inverno difficile, i terremotati di Amatrice: Massimo Tocchio, calciatore ed amministratore di uno dei paesi colpiti dal sisma, insieme alla squadra spiega che il futuro è difficile da immaginare:  “Una catastrofe come la nostra forse meriterebbe un’attenzione importante e costante sia dal punto di vista politico che mediatico – concludono – È come se ci si ricordasse di noi solo quando si organizzano manifestazioni, quando nevica o quando è Natale”.

di Monica Ellini