Ancora uno stupro in India, vittima una bambina di 9 anni

Oltre un anno dopo lo stupro inaudito perpetuato da parte di cinque uomini nei confronti di una studentessa di New Delhi, vicenda che causò lo sgomento internazionale e portò il governo indiano ad adottare misure più severe contro gli stupri, oggi l’India si trova di fronte ad un’altra vicenda, raccapricciante. Una bambina di 9 anni stava giocando con due amichette in un cortile quando un uomo di 25 anni le si è avvicinato e dopo averla portata con sé in un luogo appartato, l’ha violentata ripetutamente. Le amichette sono andate ad avvisare la madre della bambina, sono partite subito le ricerche, ma la bambina è stata trovata solo alcune ore dopo; ora, lotta tra la vita e la morte a causa delle profonde lesioni interne. L’uomo è stato arrestato.

La vicenda mostra una brutalità e una situazione drammatica in India. Nel 2012 sono stati denunciati nella sola Delhi (denominata dall’opposizione in Parlamento la “capitale degli stupri”) 630 stupri. Qualche mese fa una bambina di 12 anni è stata bruciata viva dai sui aggressori perché non aveva ritirato la denuncia nei loro confronti.

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È successo a Madhyagram, vicino a Calcutta, dove la ragazza è stata attaccata per la prima volta ad ottobre da sei uomini nei pressi della sua abitazione; la violenza si è ripetuta il giorno dopo quando la giovane stava tornando a casa dal commissariato dove aveva denunciato il primo stupro. A fine dicembre due delle persone legate allo stupro l’hanno aggredita nuovamente nella sua abitazione e le hanno dato fuoco. La bambina è morta il giorno di capodanno.

L’India ha ancora molto da fare per poter diventare un paese in crescita come la sua economia afferma. Questi continui episodi di violenza sulle donne sono frutto di una mancanza di leggi adeguate a tutela delle donne e di una cultura che non rispetta i diritti umani e che ha bisogno di essere istruita al riguardo: bisogna istruire gli uomini affinché non si verifichino più simili episodi.