Armenia: manifestanti protestano contro governo per la questione del Nagorno-Karabakh

I manifestanti non intendono cedere il Nagorno-Karabakh agli azeri

Lunedì a Yerevan, capitale dell’Armenia, la polizia ha sedato le proteste contro il governo di Nikol Pashinyan bloccando ed arrestando i manifestanti in vari luoghi della città. Le proteste non sono nate ieri, ma da giorni infiammano l’Armenia. Il paese è impegnato almeno dall’anno scorso a mediare con la nazione vicina Azerbaijan. I manifestanti chiedevano al governo di non concedere ai vicini un accordo di pace per il Nagorno-Karabakh.

Armenia: proteste infiammano Yerevan

Il Nagorno-Karabakh è un territorio separatista che si trova in Azerbaijan, ma che in realtà è popolato da cittadini armeni. I protestanti recriminano al primo ministro Pashinyan, in carica dal 2018 e protagonista dello scontro con gli azeri, proprio la sudditanza nei confronti del vicino; e ribadiscono la loro visione secondo cui i loro concittadini sono discriminati. Le proteste sono iniziate già a metà aprile quando il primo ministro ha annunciato al parlamento di Yerevan di voler formalizzare un accordo per cedere il territorio.

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Nel 2020 le ostilità tra i due paesi hanno portato ad un conflitto armato, prima a bassa intensità poi animato da artiglieria pesante. Tuttavia, grazie anche alla mediazione della Federazione Russa, la guerra è stata vinta dall’Azerbaijan. Eper questo i territori contesi sono tutti stati consegnati al Baku.