Attentato a Strasburgo, grave giovane giornalista italiano

Una serata tranquilla che si è trasformata in un incubo

Serata tranquilla a Strasburgo, i mercatini di Natale, le luci coloratissime e quell’atmosfera magica che solo le festività natalizie hanno. Sembrava che trascorresse tranquillamente, poi all’improvviso le urla, la gente che corre disperata e gli spari all’impazzata. L’ attentato ai mercatini di Natale a Straburgo, a scosso le anime di ogni persona.

Tutti cercano disperatamente un riparo e la stragrande maggioranza della gente si trova al ristorante; via sotto i tavoli con la speranza di non essere colpiti e di sfuggire ad una morte orribile.

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L’attentato di Strasburgo è arrivato come un fulmine a ciel sereno, lasciando tutti senza parole; è stato così anche per il giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi che lavorava per la radio Europhonica, un progetto radio legato al mondo universitario, ed era a Strasburgo per seguire l’assemblea plenaria dell’Europarlamento.

Antonio Megalizzi, che credeva nell’Europa

Antonio credeva nel progetto europeo, pensava ad un’Europa forte ed unita, al passo con i tempi, che si occupava dei giovani. Voleva davvero rendere il mondo un posto migliore in cui vivere.

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Adesso Antonio è molto grave in ospedale, colpito da un proiettile alla base del cranio, e bisogna aspettare per sapere quale sarà il suo destino. La radio Europhonica ha rilasciato solo un breve comunicato: “Riguardo allo staff italiano di Europhonica a Strasburgo e al collega ferito: non possiamo confermare alcuna notizia sulla sua salute attuale. Chiediamo ai colleghi della stampa di rispettare la privacy del nostro collega. Saremo pronti a comunicare qualsiasi notizia verificata appena la avremo”.

La sera del terrore

Si spera che Antonio possa riprendersi al meglio, ma di certo sarà molto difficile dimenticare l’attentato e quegli attimi di terrore che sono sembrati infiniti. Tantissimi eurodeputati lo conoscevano bene perché erano già stati intervistati da lui e adesso fanno il tifo per questo giovane che lavorava tanto ed aveva sempre il sorriso sulle labbra.

E sembra strano pensare che l’attentatore fosse il 29enne Chérif Chekatt già segnalato con il “fichè S” per radicalizzazione, con solo un anno più di Antonio.