Un colpo di Stato si è verificato in Birmana dove il capo del governo Aung San Suu Kyi è stata arrestata dalle forze armate, adesso si trova detenuta a Naypyidaw, la capitale del paese. La notizia arriva dalla portavoce del suo partito democratico (LND). L’esercito birmano ha imposto uno stato di emergenza di un anno, alla fine del quale ci saranno nuove elezioni “regolari”, perché secondo i militari le elezioni di novembre sarebbero piene di irregolarità. Intanto tutti i poteri sono stati trasferiti al capo delle forze armate il generale Min Aung Hlaing.
Le accuse dei militari sulle irregolarità dei voti
L’arresto è avvenuto a poche ore dall’insediamento di Aung San Suu Kyi e del suo partito. Il capo maggiore dell’esercito Zaw Min Tun ha detto che elezioni non sono state libere né eque con la scusa della pandemia di Covid e ha affermato che ci sono milioni di casi di frode. Le ambasciate degli Stati Uniti e dell’Unione Europea avevano chiesto alla Birmania un confronto più democratico, si temeva il colpo di Stato.
Aung San Suu Kyi dichiara “non accettate il golpe”
Dopo l’arresto Aung San Suu Kyi ha detto al popolo birmano di non accettare il colpo di Stato ma difendere e protestare con tutto il cuore. Il partito di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991, è molto criticato a causa della gestione della minoranza musulmana Rohingya ma ha ottenuto la vittoria alle elezioni a novembre. Non è la prima, l’altra vittoria è stata nel 2011, ma nonostante ciò le forze militari detengono il controllo su tre ministeri importanti (interno, Difesa e Confini).
Condanna Dell’Ue e degli Stati Uniti
L’Unione Europea condanna il gesto estremo delle forze armate e continua ad appoggiare il sostegno alle istituzioni democratiche della Birmania “Condanno fermamente il colpo di Stato dei militari e chiedo un immediato rilascio dei detenuti. I risultati elettorali e la costituzione devono essere rispettati. Il popolo” della Birmania “vuole la democrazia. L’Ue è con loro” ha detto il portavoce Ue. Anche l’America fa sapere dalla Casa Bianca il forte sostegno alla democrazia e invita a far rilasciare i detenuti. Gli Usa si dicono allarmati e si oppongono al ribaltamento delle elezioni.