Chernobyl oggi: 33 anni fa il disastro nucleare

Resta la città fantasma di Pripyat e un 'sarcofago' che copre il reattore

Sono passati 33 anni dalla più grande tragedia nucleare del mondo. La notte del 26 aprile 1986 esplodeva il reattore 4 della centrale di Chernobyl in Ucraina.  L’incidente fu il primo ad essere classificato di livello 7, il massimo della scala INES. Il secondo è stato quello della centrale di Fukushima Dai-ichi nel marzo 2011. In un primo momento si disse che l’esplosione fu causata dagli errori del personale nell’eseguire un test definito di sicurezza sul reattore RBMK 1000. Un secondo studio sull’incidente evidenziò anche gravi debolezze intrinseche di progettazione del reattore RBMK.

L’incidente

L’incidente fù causato da un test effettuato per valutare se il reattore fosse capace di alimentarsi solo con la sua stessa energia in caso di blackout. Tutti i sistemi di sicurezza vennero disattivati. In seguito errate valutazioni nella procedura portarono a un incontrollato aumento della potenza e della temperatura del nocciolo. Le conseguenze furono disastrose, i tubi del sistema di raffreddamento si ruppero e una forte esplosione provocò lo scoperchiamento del reattore e un vasto incendio che durò giorni.

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Nubi tossiche

mappa nube radioattiva

Il reattore bruciò per 10 giorni rilasciando nell’atmosfera nubi radioattive. Le nubi tossicche uscirono dal reattore contaminando vaste aree intorno alla centrale. Fu necessaria l’evacuazione di circa 336.000 persone. L’enorme nube tossica raggiunse in fretta l’Europa orientale, la Finlandia, la Scandinavia con livelli di contaminazione via via minori, toccando anche l’Italia, la Francia, la Germania, la Svizzera, l’Austria e i Balcani, arrivando fino alla costa orientale del Nord America.

Le vittime

Secondo un primo rapporto del Chernobyl Forum redatto da agenzie dell’Onu i morti furono 65. Ma ancora oggi è difficile fare una stima esatta delle vittime.  Tra le vittime vi erano anche operai e soccorritori che intervennero durante la catastrofe e più di 4mila casi di tumore della tiroide fra quelli che avevano fra 0 e 18 anni al tempo del disastro, causati con ogni probabilità dalle radiazioni. Ma altre stime parlano di centinaia di migliaia di morti di cancro dovute alle radiazioni e alla contaminazione del suolo.

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La città fantasma Pripyat

parco giochi di pripyat
scuola abbandonata a Pripyat

La zona intorno a Chernobyl e principalmente la città di Pripyat situata poco distante dalla centrale nucleare oggi è un fantasma. Case, ospedali, scuole, strade: tutto è rimasto immobile al 26 aprile di 33 anni fa. Il tempo a Pripyat, cittadina sovietica al confine tra Ucraina e Bielorussia, si è fermato. Nella cittadina si intravede ancora la corona di fiori ai piedi di un crocifisso accanto a un cartello che segnala pericolo di radiazioni, un mucchio di maschere antigas risalenti alla seconda guerra mondiale abbandonato sul pavimento di una classe scolastica dopo il disastro, una ruota panoramica allora nuova di zecca ma mai inaugurata.

 

Ambra Leanza
Ambra Leanza
Articolista freelance, appassionata di viaggi, lettura e scrittura