Ciclista investito e ferito lievemente: il guidatore deve fermarsi per legge?

Il guidatore de fermarsi se investe un ciclista che comunque si rialza e presenta ferite leggere. Non solo deve collaborare nel chiamare i soccorsi e aiutare la persona accidentata ma deve anche farsi riconoscere dalle forze di polizia che interverranno. Ecco che cosa è successo

Investire un ciclista è un fatto gravissimo: se accade, occorre fermarsi e vedere come sta l’infortunato anche se si è rialzato in piedi, non ha nessuna ferita e magari è di nuovo già in sella. Il non scappare e il non essere incurante di una persona urtata, seppure accidentalmente, con l’auto sono obblighi morali ma anche giuridici.

Purtroppo gli investimenti pirata che hanno portato alla morte di passanti e ciclisti sono stati veramente tanti e hanno portato ad un’attenzione sulla coscienza stradale accesa e condivisa. Infatti le organizzazioni di ciclisti in strada e in città lavorano da tempo per sensibilizzare gli automobilisti e per promuovere percorsi stradali dove possano coesistere macchine e altri mezzi su ruote, un’educazione alla mobilità corretta anche per gli amanti dei pedali – ormai da tempo abituati e sensibilizzati all’uso di casco -, luci e abiti catarifrangenti nelle ore serali.

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Ciclista investito e ferito lievemente: ecco cosa è avvenuto

Un automobilista ha colpito un ciclista straniero mentre attraversava sulle strisce pedonali. Il colpo è stato lieve e il ciclista si è alzato subito in piedi. Alcuni connazionali dell’infortunato si sono avvicinati aggressivamente all’automobile. L’autista così si è allontanato senza avvisare le forze dell’ordine, senza chiamare i soccorsi e senza farsi identificare. La sentenza non si è concentrata tanto sull’aggressione quanto sull’allontanamento dell’automobilista dopo aver constatato che il ciclista colpito sembrava non aver riportato lesioni. In realtà, il certificato del pronto soccorso ha riscontrato una lieve ferita sanguinante guaribile in pochi giorni.

In tutti i casi, secondo la Cassazione, l’autista deve scendere dall’auto e dare le generalità

In sintesi, quindi, parte delle leggi del Codice della Strada e anche le sentenze della Cassazione emesse in seguito ad incidenti simili a quello descritto, indicano che si devono eseguire due azioni.

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Prestare i necessari soccorsi, anche se il ciclista è lievemente ferito e accertarsi dello stato di salute. Quindi è importante fermarsi, uscire dalla macchina e vedere che cosa è successo.

Consentire di essere identificati, fornendo subito i propri dati alla persona investita, in modo che non possa lanciare l’accusa di “fuga di pirata”, ai soccorsi e alla polizia che giungerà sul posto per chiedere quanto è avvenuto. Si ha così la possibilità di testimoniare e rispondere delle proprie responsabilità e non aggiungerne altre.

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E’ importante quindi aspettare non solo l’arrivo dell’ambulanza, ma anche quello delle forze di polizia.

Sul fatto raccontato, la sentenza del 1 ottobre 2020 ha tenuto conto della presenza di persone attorno al ciclista, quindi una situazione di non isolamento, delle minacce fatte contro l’autista che però non è intervenuto successivamente e delle ferite lievi dell’infortunato, guarite in pochi giorni.

Per il giudice, era un obbligo fermarsi e farsi identificare, tenendosi lontano quanto bastava per non essere assaliti. In caso di violenza si sarebbe potuto chiedere l’intervento della polizia per fermare le aggressioni.

L’autista non è stato punito: ecco il perché

Alla fine, il giudice ha applicato la non punibilità per particolare tenuità del fatto. Inoltre è stato accertato che l’autista, successivamente rintracciato, abbia confermato il coinvolgimento nell’incidente. Il risarcimento del danno è stato effettuato dall’assicurazione dell’automobilista.

Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter