Due sono le chiese in fiamme dopo le proteste che hanno coinvolto migliaia di cittadini nella giornata di ieri.
La manifestazione, iniziata pacificamente, si sarebbe gradualmente rivelata più violenta del previsto portando al ferimento di 18 agenti di polizia.
Gli avvenimenti
I manifestanti, riunitisi inizialmente per protestare in Plaza Italia, si sarebbero distinti in due gruppi. Da una parte molti di loro avrebbero avuto principalmente atteggiamenti pacifici, mentre una piccola parte, col volto coperto, avrebbe scelto la violenza scontrandosi con le forze dell’ordine schierate in piazza per la manifestazione.
Quest’ultimo gruppo sarebbe inoltre colpevole del ferimento di 18 agenti nella giornata di ieri.
Degenerata la situazione, sarebbe stato un piccolo aggregato di persone a entrare nelle due chiese, San Francisco de Borja e Parroquia de la Asunción, e ad appiccare gli incendi che hanno ridotto le due costruzioni in cenere.
L’anniversario delle proteste
La manifestazione di ieri è nata come celebrazione dell’anniversario delle prime rivolte risalenti all’ottobre dell’anno scorso.
Queste ultime, nate come proteste per avere un migliore accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione di base, si erano protratte fino al 30 novembre causando disordine in tutto il Paese.
Le proteste sembrerebbero doversi protrarre a lungo anche in queste settimane: è previsto per il 25 ottobre, infatti, la votazione al referendum in cui i cileni sceglieranno se mantenere o cambiare la costituzione del proprio Paese.
Le pressioni sociali dunque salgono sempre più e si attendono ulteriori difficoltà per le forze dell’ordine nei prossimi giorni.