La Suprema Corte ha confermato la condanna all’ergastolo di Salvatore Gerace, il 60enne che il 13 gennaio del 2018 sparò a Giuseppe Parretta, figlio di Caterina Villirillo, presidente dell’associazione Libere Donne di Crotone.
Gerace era ossessionato dall’idea che il ragazzo lo spiasse e raccontasse dei suoi movimenti a dei presunti killer. Il giorno della tragedia, l’allora 56enne, vedendo arrivare Parretta in sella al suo scooter, lo inseguì all’interno della sede dell’associazione presieduta dalla madre; una volta a portata di mano lo uccise, sparando diversi colpi di pistola: uno sparato a distanza ravvicinata gli è stato fatale.
La sentenza di secondo grado, che confermava l’ergastolo inflitto in primo grado, fu emessa un anno fa, dopo che un perito nominato dalla corte d’Assise d’appello di Catanzaro convalidò la facoltà d’intendere e volere del presunto colpevole. Gerace si è sempre difeso sostenendo di non avere voluto uccidere il 18enne, ma la sua tesi non è stata creduta.
Soddisfazione da parte della mamma del giovane e del suo avvocato, Emanuele Procopio, che hanno dichiarato che “giustizia è stata fatta”, mente il sindaco della città calabrese ha commentato che “il ricordo di Giuseppe non si spegnerà mai”.