Conte, presto i migranti sbarcheranno dalla Sea Watch

Forse alla fine l'odissea dei migranti

Forse nelle prossime ore ci sarà una conclusione positiva della vicenda Sea Watch. I migranti, infatti, potranno essere lasciati liberi di sbarcare e poi verranno suddivisi tra i vari Paesi europei.

“Si è aggiunto anche il Lussemburgo alla lista di Paesi amici che hanno risposto al nostro invito. Siamo sette Paesi, nelle prossime ore inizieranno le operazioni”, ha detto il nostro Premier Giuseppe Conte. Alla fine potrebbero essere sette i Paesi a prendersi cura dei migranti una volta a terra; l’Italia aveva fatto sapere che avrebbe partecipato solo se gli altri Paesi avessero fatto la stessa cosa perché è vergognoso che i profughi una volta sul suolo italiano trovano le frontiere chiuse.

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La reazione di Malta

Il Primo Ministro maltese Joseph Muscat ha detto che per quanto lo riguarda i numeri non sono un problema e che i nigranti verranno accolti nel migliore dei modi.

“Non credo che si porrà una questione problematica sui numeri. Per il momento si è solo discusso di una questione di principio, quella per cui tutti devono rispettare le regole: se esiste un obbligo bisogna adempiere, ma anche le Ong devono essere responsabilizzate”, detto Muscat. Fino ad ora Malta ha accolto solo una piccola parte dei profughi, lasciano la marea umana più consistente sotto il controllo dell’Italia.

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L’Italia e le polemiche

Il ministro dell’interno Matteo Salvini ha detto che prima di fare sbarcare i migranti bisognerà aspettare che gli altri Paesi accettino ufficialmente di prendersene carico. Una volta avuta la conferma definitiva i migranti verranno automaticamente spostati nei vari Paesi europei.

Sono d’accordo con Salvini anche Forza Italia e Fratelli d’Italia; il Partito Democratico e le forze di sinistra invece pensano che il primo dovere dell’Italia sia accogliere e poi eventualmente smistare i migranti nei vari Paesi europei.

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Vedremo come finirà questa vicenda, l’unica cosa certa è che solo uniti gli Stati europei possono fare fronte all’emergenza migratoria.