I fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui, che si vedono in questa foto, sono solamente gli ultimi artefici della strategia del terrore che è iniziata nel 2001 con gli attacchi a New York e Washington ed è proseguita con altri sanguinosi attentati che hanno coinvolto Madrid, Londra, Copenhagen, Parigi, Ankara, Istanbul, e poi anche Paesi africani come l’Egitto, la Tunisia e la Costa d’Avorio.
I due uomini facevano parte del commando islamista che ieri mattina ha insanguinato Bruxelles con un doppio attacco all’aeroporto internazionale e alla stazione della metropolitana vicina al quartiere dove hanno sede le principali istituzioni europee, con un bilancio finale di 34 morti e 250 feriti.
Questa mattina è stato arrestato anche un terzo uomo che avrebbe dovuto anche lui diventare un kamikaze, ma all’ultimo qualcosa lo ha spinto a cambiare i suoi piani: si tratta di Najim Laachraoui che avrebbe avuto un ruolo di primo piano anche nella progettazione degli attacchi di Parigi del 13 novembre. Le indagini proseguono a tutto campo e si teme che ci possano essere altri fiancheggiatori degli estremisti nascosti nella capitale belga.
Questo dimostra che la strategia degli estremisti islamici è di colpire al cuore le città occidentali cercando di fare il maggior numero possibile di vittime e attaccando nei luoghi più affollati e più conosciuti quando meno ce lo aspettiamo, in un crescendo di terrore.
Anche oggi Bruxelles è una città fantasma, molti negozi sono rimasti chiusi e molti genitori hanno deciso di non mandare a scuola i loro figli per paura di nuovi attacchi; i mezzi pubblici funzionano a singhiozzo e in tutta la città ci sono innumerevoli posti di blocco.