Crisanti sottolinea l’importanza di un provvedimento per i trasporti pubblici

Il nuovo DPCM esclude i trasporti, ma è necessario dedicare attenzione al tema

Il professor Andrea Crisanti, specialista nel settore della bicrobiologia presso l’Università di Padula, dice la sua in merito ai nuovi provvedimenti firmati dal premier Giuseppe Conte. Immediatamente Crisanti sottolinea che nessuno può realmente sapere se questi provvedimenti siano o meno efficaci, e il motivo è semplice, nessuno li ha mai sperimentati.

L’esperto infatti definisce l’ultimo Dpcm come una sorta di compromesso volto a ridurre i contatti tra le persone. Il problema di sottofondo, afferma il professor Crisanti, è che manca un vero e proprio provvedimento che regolamenti in modo esaustivo i trasporti. Questi infatti determinano costanti e pericolosissimi assembramenti, e in fin dei conti non si capisce perchè viene chiuso il teatro o il cinema e non viene regolato nel dettaglio il settore dei trasporti. 

Il monito del professor Andrea Crisanti 

Il professore, in occasione dell’intervista alla radio Cusano Campus, pronuncia parole molto dure, e sottolinea che noi in questa situazione non ci saremmo mai dovuti arrivare. La realtà attuale è la proiezione dell’impreparazione delle autorità locali e regionali (sistema sanitario compreso) di individuare un efficace meccanismo di tracciamento, sorveglianza e prevenzione del Covid-19. In cinque mesi chi di dovere avrebbe potuto creare un meccanismo del genere, ad oggi però non siamo nemmeno lontanamente vicini a quest’obiettivo.

Il professore inoltre sottolinea un altro aspetto fondamentale, ovvero se anche dovessero calare i casi di contagio a seguito dell’ultimo dpcm, non è detto che tale risultato possa essere “stabile”. Questo perché siamo sprovvisti di un sistema di sorveglianza adeguato capace di interrompere i contatti pericolosi sul territorio. Non è un caso se nel mondo tantissimi Paesi si sono immediatamente muniti di un sistema ad hoc di sorveglianza, compresa la Cina, Vietnam, Nuova Zelanda e tanti altri ancora. 

Il Professor Crisanti infine dedica qualche minuto anche al tema delle sale intensive. I posti in rianimazione sono circa 7 mila e ad oggi i malati gravi di covid sono circa 1200, questo però non può tranquillizzare. Le sale intensive infatti ospitano non solo le persone affette da Covid-19 ma anche soggetti con altre patologie. Queste, almeno ad oggi, riempiono almeno l’80% dei posti disponibili.