La figlia del filosofo Aleksandr Dugin, noto esponente del movimento euroasiatico da anni impegnato nell’affermazione del pensiero russo a livello internazionale, è stata uccisa tramite una bomba posizionata nell’auto del padre. Darya Dugina, 30 anni, era una giornalista investigativa abbastanza nota in Russia che nella giornata del 20 agosto aveva accompagnato il padre in una conferenza nei pressi della cittadina di Bolshie Vyazemy.
Secondo l’Ufficio investigativo di Mosca “la donna si trovava in una Toyota Land Cruiser Pardo (l’auto di Dugin ndr) mentre attraversava il distretto urbano di Odinstovo, vicino al villaggio di Bolshie Vyazemy. Un ordigno di cui le autorità stanno verificando la provenienza, ha fatto prendere fuoco al mezzo con la conducente che è morta sul colpo”. È stata aperta inoltre un’inchiesta con l’accusa di omicidio al momento verso ignoti.
L’agenzia di Mosca Tass ha riportato le dichiarazioni di Andrey Krasnov, amico di Dugin e capo del movimento sociale Russian Horizon. Secondo lui l’attentato era diretto al filosofo Dugin, ma sull’auto era finita accidentalmente la figlia.
“Questo attentato era stato pianificato per il padre. Darya stava guidando un’altra macchina ma oggi ha preso la sua macchina. Per quanto ne so, l’obiettivo era Alexander o tutti e due“, ha detto Krasnov.