Diga Kakhovka, Zelensky: “Disastro ambientale”. Sindaco evacua 100 residenti

Zelensky accusa Mosca di aver provocato danni ambientali. Mosca respinge l'accusa al mittente: "Atto di sabotaggio premeditato"

L’esplosione della Diga di Nova Kakhovka, posta nelle vicinanze dell’omonima centrale idroelettrica, è al centro del dibattito internazionale con entrambi gli schieramenti che si accusano a vicenda. Il bacino della diga, costruito nel 1956, aveva il doppio scopo di alimentare idricamente la centrale nucleare di Zaporozhye e di far arrivare l’acqua fino alla Penisola di Crimea tramite una serie di impiant idrici. In totale, la diga del Dnepr conteneva 18 milioni di metri cubi d’acqua che, a causa del cedimento strutturale, hanno provocato un disastro senza precedenti colpendo una serie di insediamenti posti nelle vicinanze.

Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky l’attacco alla diga equivale “a una bomba ambientale di distruzione di massa“. Il leader ucraino accusa i russi di aver fatto saltare in aria l’impianto sebbene le forze di Mosca, e le loro linee difensive, siano presenti nelle vicinanze, nei pressi della parte orientale del fiume Dnepr. Non a caso dalla Russia accusano deliberatamente Kiev di aver bombardato l’impianto tramite l’utilizzo di ordigni.

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Lo scarico incontrollato dell’acqua ha spinto il sindaco di Nova Kakhovka Vladimir Leontyev a evacuare cento residenti che vivevano nel villaggio di Korsunka. “Sono in corso lavori per salvare quelle persone che attualmente necessitano di evacuazione; ce ne sono circa 100 che sono bloccate in una dacia“, ha detto alla tv Channel One.