Esplosione chimica in Cina, morti e feriti

Ustioni e terrore

Una violentissima esplosione ha squarciato la quiete della città di Yancheng,nella provincia orientale di Jiangsu, in Cina. Una esplosione chimica senza precedenti che non ha lasciato scampo a nessuno, l’aria è diventata subito irrespirabile e una nube acre e nera ha ricoperto ogni cosa.

Tra gli abitanti della zona sono tanti quelli che hanno lamentato dolori e bruciore di occhi, bocca e gola. Le autorità chiedono di tenere porte e finestre chiuse e di non uscire se non strettamente necessario, l’area più vicina al luogo dell’esplosione è stata chiusa ma si teme che si sia creata una vera e propria catastrofe chimica.

Morti e feriti

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Ad esplodere è stata una fabbrica di fertilizzanti, la Tianjiayi Chemical. Il bilancio è devastante: sarebbero almeno 47 le persone morte e 640 quelle ferite. Di queste, circa 90 verserebbero in condizioni gravi.

Alcune persone sono ancora disperse e ci sono ben poche speranze di trovarle ancora in vita. Alcuni hanno ustioni sulla maggior parte del corpo e stanno lottando per la vita in condizioni disperate, ustioni chimiche e ustioni derivanti dall’esplosione sono una vera maledizione ed hanno deturpato profondamente la pelle. Gli avvelenamenti sono molto frequenti in casi come questo e tante persone si sono presentate negli ospedali più vicini con dolori e malori vari.

Il terremoto

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L’esplosione è stata così forte da aver scatenato anche un terremoto di magnitudo 2.2, percepita dalla vicina città di Lianyungang, avvertito dalla popolazione che spaventata è corsa in strada nonostante i divieti per la pericolosità dell’esplosione chimica.

La compagnia chimica cinese produce oltre 30 tipi di fertilizzanti differenti e sembrerebbe che, in passato, l’azienda fosse stata sanzionata per non aver rispettato dei parametri di sicurezza. Intanto le autorità hanno evacuato circa 3.000 persone e arrestato i vertici dell’impianto chimico esploso. Adesso sono da verificare le responsabilità di questo disastro, perché i responsabili dovranno pagare di fronte alla giustizia.