Salah Abdeslam, uno dei terroristi che progettarono e parteciparono agli attentati di Parigi del 13 novembre scorso, è stato ufficialmente estradato in Francia, dove sarà presto interrogato dagli inquirenti francesi che vogliono capire anche i più piccoli dettagli degli attacchi al Bataclan e ad alcuni ristoranti della capitale francese.
Abdeslam era stato arrestato in Belgio, nel quartiere multietnico di Bruxelles dove è nato e cresciuto, a marzo dopo ben quattro mesi di latitanza; due giorni dopo il suo arresto la capitale belga venne insanguinata da un duplice attacco alla stazione della metropolitana di Maelbeek e all’aeroporto di Zaventem.
Gli inquirenti vogliono capire chi e quanti erano i contatti del terrorista all’interno del sedicente Stato islamico e quali rapporti c’erano tra lui e gli altri componenti del commando che in quella tragica sera del 13 novembre seminò terrore e distruzione in tutta Parigi; un’altra domanda alla quale il giovane estremista dovrà rispondere è perché abbia rinunciato all’ultimo momento ad attivare la sua cintura esplosiva, che fu trovata abbandonata in un cassonetto dei rifiuti.
Il fratello di Salah, infatti, decise di farsi esplodere in un ristorante parigino molto affollato e molto probabilmente anche lui era destinato a diventare un attentatore suicida; bisogna capire cosa e perché lo abbia spinto a cambiare i suoi piani all’ultimo.
Il Procuratore federale belga ha confermato la notizia dell’estradizione del giovane islamista e ha spiegato che il trasferimento del pericoloso terrorista dal Belgio alla Francia è avvenuta in nottata per garantire la massima segretezza possibile.
Per avere nuove informazioni sugli attentati di Parigi bisognerà aspettare che comincino gli interrogatori.