Mentre la pandemia continua a diffondersi, vari Paesi europei iniziano a pensare al ritorno ad un lockdown.
A Londra l’ondata di contagi continua a dilagare, e si sta riflettendo sulla concreta possibilità di ritornare ad una chiusura. Questo perché la situazione in Inghilterra è assai critica e, come riportato da Il Fatto Quotidiano, si parla di una “potenziale diffusione del virus nell’inverno fino a quattro volte superiore rispetto allo scenario ‘peggiore’ tracciato dagli stessi scienziati nei mesi scorsi e la minaccia di altri 85mila morti“.
Anche la Grecia sembra assestarsi sulla stessa falsariga. Da martedì bar, ristoranti e altre attività ricreative resteranno chiusi ad Atene e sarà applicato il coprifuoco notturno: dalla mezzanotte alle 5 del mattino. “Dobbiamo agire adesso prima che le unità di terapia intensiva vengano sopraffatte”, ha detto il premier in un discorso alla Nazione. “Non è un blocco totale come la primavera scorsa”, ha precisato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis.
Assai critica la situazione in Francia, dove i numeri dell’epidemia sono i più alti in assoluto. Olivier Véran, ha lanciato pertanto un nuovo appello alla responsabilità per i cittadini su Twitter: “Sì, la reclusione è una prova per tutti i francesi. Ma ricordo che il Covid-19 è: un paziente ogni 2 secondi, un ricovero ogni 30 secondi, una morte ogni 4 minuti. Rispettiamo questo isolamento, restiamo uniti. Lo Stato vi proteggerà e accompagnerà”.