L’inchiesta del Qatargate sta indignando l’Europa, anche se finora non risultano contestazioni alle attività svolte dal Parlamento. Non è ancora chiaro come e se le decisioni dei Parlamentari in merito ai Paesi del Golfo sotto accusa siano una conseguenza della rete di corruzione che la Procura belga sta ipotizzando.
Quello che risulta dall’attività d’indagine e dalla collaborazione di alcuni degli indagati è che Giorgi (assistente dell’ex Parlamentare Panzeri e fidanzato dell’ex vicepresidente del Parlamento Eva Kaili, entrambi in carcere) avrebbe agito avvalendosi dagli assistenti parlamentari. Tramite loro avrebbe indirizzato i lavori degli eurodeputati sui dossier che Panzeri doveva condizionare per accontentare sia il Qatar che il Marocco.
Una delle indagini che rientrerebbero nei settori di competenza dell’ex parlamentare riguarderebbe il software “Pegasus”, utilizzato dalla polizia segreta del Marocco per spiare i lavori della Commissione Europea.
Proprio il giorno della finale del Mondiale di calcio nella capitale qatariana l’Europa si domanda sulle ragioni che portarono all’assegnazione dei Mondiali al Paese del Golfo, ai danni di altri candidati “solidi”, come gli Stati Uniti e la Corea del Sud (II e III classificato rispettivamente). E non solo. Perché ora sorgono dei seri dubbi in merito alla possibilità che i Paesi arabi abbiano sfruttato a proprio vantaggio l’apertura delle istituzioni alla collaborazione multilaterale. Non ultima, l’offensiva dell’Arabia Saudita per assicurarsi l’Expo ed i Mondiali di calcio del 2030.
Le domande sono tante, e ci vorrà del tempo per trovare le risposte.
Di sicuro in Italia la sinistra, e non solo, si dichiara “truffata”. Gli ideali appaiono oramai carta straccia.
