Europa tifa Conte. Ma a che prezzo? Il primo a porsi la domanda è Matteo Salvini.
Stavolta, ci ha pensato il commissario europeo uscente al bilancio a farlo inferocire.
L’Europa tifa Conte ma a che prezzo? Günther Öttinger si trasforma in tifoso da curva
Il tedesco Günther Öttinger, mastino dei conti e inflessibile nel bacchettare l’Italia indisciplinata, ha fatto un’uscita sorprendente.
Tutto è cominciato con l’intervista radiofonica che il quasi ex commissario tedesco ha rilasciato all’emittente Swr. Bruxelles.
L’Europa tifa Conte ma a che prezzo? Öttinger parte in quarta dimenticando la freddezza teutonica
L’intervista parte con esordio soft, come si conviene a una figura istituzionale.
Öttinger definisce l’incarico a Giuseppe Conte “uno sviluppo positivo“.
Ma presto il responsabile tedesco del bilancio Ue comincia a pigiare sull’acceleratore dichiarando di volere un governo italiano pro-europeo che non lavori contro l’Europa.
Anche in questo caso, la paura del “sovranismo” aleggia da tempo nelle ovattate stanze di Bruxelles e quindi Öttinger non sorprende più di tanto.
L’Europa tifa Conte ma a che prezzo? Öttinger e la sua dichiarazione esplosiva
A questo punto il commissario tedesco perde di vista la frizione dialettica e si lancia in una dichiarazione a metà strada tra l’abbraccio al figliol prodigo e un suk levantino:
Bruxelles “E’ pronta a fare qualsiasi cosa per facilitare il lavoro del governo italiano quando entrerà in carica e per ricompensarlo.
Ci sarà più spazio per una politica sociale, anche se i socialdemocratici sanno bene che il debito illimitato nell’eurozona è un danno per tutti“.
L’ira di Matteo Salvini in diretta Facebook
Matteo Salvini si è subito scagliato su Facebook contro il governo nascente giallo-rosso perché è eterodiretto da Berlino, Parigi e Bruxelles.
Occorre però aggiungere che Salvini ha ricevuto un assist inaspettato.
Ha denunciato per mesi le ingerenze europee nella politica italiana e Öttinger, figura di peso della commissione Ue, cede all’euforia e offre al leader leghista una sponda imperdibile.
Un’uscita così lontana dalla prassi istituzionale può alimentare i sospetti di chi accusa i vertici europei di creare a tavolino, o per lo meno favorire, governi allineati alle direttive europee.
L’Europa si schiera con Conte anche se il governo non è ancora nato
A rincarare la dose della soddisfazione in Europa per l’incarico a Conte ci pensa il vicecancelliere e ministro delle Finanze tedesco e socialdemocratico Olaf Scholz:
“Una buona notizia per l’Europa. Mi rallegro che con ogni probabilità in Italia finisce la crisi di governo e può ora prendere il timone un governo nuovo, stabile e progressista“.
Si unisce ai festeggiamenti anche Il presidente della commissione Europea Jean Claude Juncker che augura a Conte: “Di riuscire nel suo compito di formare un governo.
L’Italia gioca un ruolo centrale nella famiglia europea e contiamo sul suo contributo attivo al progetto europeo“.
L’entusiasmo di partito Democratico e movimento 5Stelle per il sostegno internazionale
Il partito Democratico apprezza l’appoggio europeo ma, considerando il suo legame consolidato con i vertici di Bruxelles, la cosa non sorprende.
Più interessante l’entusiasmo di Luigi Di Maio verso il tweet di sostegno di Donald Trump a Conte, che ha condiviso con il presidente americano le preoccupazioni sulla Russia.
A quanto pare, la politica è davvero mutevole, visto che fino a poco tempo fa Matteo Salvini appariva molto più vicino alla Casa Bianca di quanto lo fossero i pentastellati.
Il sostegno europeo soddisfa anche i 5Stelle: l’avvio del governo è in salita, con il rischio di naufragare se le due forze politiche dissotterrassero l’ascia di guerra al primo ostacolo.
L’appoggio dell’Europa al governo giallo-rosso comporta un prezzo da pagare?
L’appoggio europeo è a costo zero?
Ovviamente, il nuovo governo Conte divide le opinioni di sostenitori e avversari.
Secondo i primi, l’appoggio europeo è essenziale perché aiuta a stabilizzare i mercati.
La borsa guadagna lo 0,61%, dopo l’euforia di ieri che le ha fatto sfiorare il 2%, mentre lo spread tra i titoli di stato italiani e Bund tedeschi è sceso a 165 punti base.
I critici, come il vicedirettore della Verità Francesco Borgonovo, puntano il dito contro l’alleanza giallo-rossa, nata soprattutto per evitare le elezioni, e sotto la spinta delle pressioni europee che non sono disinteressate.
Il sostegno dell’Europa al governo Conte scatena la preoccupazione
Scorrendo giornali e rete le preoccupazioni verso l’eccessiva ingerenza europea si riassumono come segue:
- Le borse festeggiano oggi ma possono calare domani se il governo imponesse tasse deprimendo l’economia o dovessero saltare gli equilibri precari tra Pd e 5Stelle
- Stesso discorso per lo spread
- l’Europa ha gettato la maschera: punta a un governo allineato che non dia problemi
- “Fare qualunque cosa” non significa trasformare l’Italia in un paradiso economico ma concedere qualche margine di flessibilità
- Questo margine non serve a nulla senza drastiche riforme fiscali e burocratiche
- La Ue non approva margini di flessibilità troppo ampi a causa del nostro debito pubblico
- L’asse franco-tedesco predomina ancora in Europa
- La nomina di Ursula von der Leyen a presidente della commissione Ue non garantisce che la flessibilità sia alla portata di tutti
- I rigidi parametri di Maastricht non saranno certo ignorati e quindi potrebbero favorire molto più l’economia tedesca e francese, rispetto alla nostra
- Berlino, Parigi e Bruxelles premono per la riapertura dei porti italiani agli immigrati
- L’Europa redistribuisce pochi immigrati e non vara un piano di aiuti verso i Paesi di partenza dei flussi migratori
- Germania, Francia e i Paesi del gruppo di Visegrad chiudono sempre più le frontiere
- I flussi migratori rischiano di scaricarsi su di noi offrendo il destro a Salvini per accusare la Ue di trasformare l’Italia nel “campo profughi d’Europa”.
Il sostegno dell’Europa a Conte è un’ingerenza chiara?
In pratica, la UE non risolverebbe i nostri problemi, ma è pronta a riabbracciare l’Italia purché sia inquadrata e coperta.
Rispetto alla lettera delle direttive Ue e fine di ogni velleità “sovranista” sono le condizioni chiave che il nuovo governo giallo-rosso può soddisfare, con la fine del condizionamento leghista.
Se sia un bene o un male per l’Italia lo decidono i lettori.
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