A Filogaso, in Calabria, una madre e sua figlia, due donne che all’apparenza vivevano una vita normale con la figlia che frequentava regolarmente la scuola, ma che in realtà vivevano una vita da incubo.
Segregate in casa, rifiuti che avevano invaso tutto e non lasciavano scampo con il loro fetore di cibo andato a male, una vita che non era vissuta, semplicemente si guardava il tempo che passa. La donna, madre della figlia, dopo la fine del suo matrimonio era caduta nella depressione più cupa e da allora non era più riuscita a prendersi cura di sua figlia e di assicurarle una abitazione dignitosa.
Fuori dal mondo
Adesso la bambina non abita più con la sua mamma, è in una casa pulita e dignitosa, lontana sporcizia e rifiuti. Ma riuscirà a dimenticare tutto quello che vissuto? La risposta è no, perché una vita così non si dimentica, lascia segni indelebili che si portano addosso per tutta la vita.
Non è facile pensare che fosse proprio la madre, che doveva essere amorevole e dolce, a vivere nell’orrore e a trascinare con lei la figlia. Tra sporcizia ed ogni tipo di rifiuto si guardava vivere colpita da una brutta depressione mentre la figlia tentava di costruire il suo futuro a scuola. Nella stessa Filogaso.
Donne che si perdono
E’ questo non è il primo caso; a Napoli una ragazza di nome Chiara era stata segregata in casa dalla madre tra sporcizia e fetore, solo la polizia l’ha trovata seminuda, priva di capelli e denti, e l’ha liberata.
Donne che a volte si fidano dell’uomo sbagliato e finiscono in un incubo: una ragazza aveva deciso di vivere insieme al suo fidanzato ma quando l’ha raggiunto lui l’ha segregata e la costringeva a prostituirsi.
Una madre e i suoi figli sono stati segregati in casa fino a quando il padre padrone non è morto. Queste purtroppo sono le tristi storie di donne che per malattia o per conosciuto uomini sbagliati.