“Il feto è una persona, non è accusato di nulla e quindi ha diritto alla libertà”. Queste le motivazioni che hanno spinto gli avvocati di una donna detenuta a chiedere il rilascio della stessa. E’ accaduto in Florida. Qui Natalia Harrell di 24 anni, ha estratto una pistola dalla borsa sparando ad un’altra donna che si trovava sul suo stesso taxi. Le motivazioni? “Temeva per sé stessa e per la vita del bambino che portava in grembo”. La giovane, infatti, al momento dell’accaduto, nel luglio 2022, era incinta di circa sei settimane ed è finita in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Dopo diversi studi sul caso, i legali hanno concluso che nonostante “Il nascituro non sia stato accusato di alcun reato dalla procura è stato comunque incarcerato illegalmente”. Inoltre, hanno lamentato il fatto che in carcere Natalia Harrell non ha ricevuto le cure necessarie che dovrebbero essere assicurate ad una donna in gravidanza. In seguito alle richieste degli avvocati, si attendono risposte dalle autorità giudiziarie.
“Il feto è una persona”
La vicenda ricorda quella di un’altra donna fermata e multata dalla polizia del Texas. Quest’ultima era alla guida di un’auto nella corsia di ‘carpooling’, ovvero quella riservata alle auto con almeno due viaggiatori. Anch’essa fece causa sostenendo che il feto è una persona e quindi lei sarebbe stata “in regola”.