Giuseppe Di Bianco, dirigente di Poste Italiane, a cena, apre la sua ostrica e trova 5 perle.
Una sera d’estate, il 18 agosto per la precisione, la brezza marina, la luna, il ristorante e la compagnia di un’amica.
Siamo a Salerno, lungomare, il ristorante è l’Osteria “Nonna Maria”, via Roma.
Giuseppe Di Bianco, dirigente di Poste Italiane, invita Francesca a cena, le ha promesso che la cena sarà a base di pesce e l’antipasto avrà una portata regina: l’ostrica.
Per assicurarsi che ci sia posto al ristorante, ma forse, anche la riuscita della serata, Giuseppe non può far altro che telefonare e prenotare.
L’amico ristoratore, Luigi D’Urso, gli conferma la prenotazione del tavolo, ma è sprovvisto di ostriche. Per non deludere l’amico, gli promette che al tavolo la portata richiesta ci sarà e va ad acquistare le ostriche nella vicina pescheria, in Piazza Flavio Gioia.
La pescheria ne ha solo tre, per un peso di un chilo, per due persone sono più che sufficienti.
L’ostrica è un mollusco dalla conchiglia tondeggiante. Vive nei mari d’Europa a bassa profondità, abbarbicata sulle rocce o scogli. Quelle provenienti dai mari orientali producono perle.
Quanti di noi, aprendo e mangiando un’ostrica hanno sperato di trovare o cercato la luminosa perla?
A Giuseppe Di Bianco è, infatti, capitato di aprire la sua ostrica e di ritrovarvi all’interno non una, non due, ma ben cinque perle, di cui una più grande delle altre.
La fortuna, a volte, bacia anche a tavola, magari la prossima volta toccherà anche ad uno di noi!