Fratelli d’Italia e la gaffe sul manifesto antigender

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In Italia, politici e fantapolitici, fanno presto ad accaparrarsi dei meriti inesistenti o creare delle gaffe come nel caso dei Fratelli d’Italia, partito politico di destra nato dalle ceneri di Alleanza Nazionale, con il manifesto che ritrae una ragazza americana, 17enne, vittima di un caso omofobo.

Leelah Alcorn, all’anagrafe Joshua, era una giovane ragazza transgender rifiutata dalla propria famiglia per le sue scelte sessuali diverse al loro credo di vita, ed è per questo motivo che i suoi genitori le avevano imposto una terapia riparativa.

«Potrò riposare in pace solo se un giorno i transgender non verranno trattati nel modo in cui sono stata trattata io, ma da esseri umani, con sentimenti validi e diritti umani. La mia morte deve significare qualcosa».

Leelah lo scorso gennaio ha preferito mettere fine alla propria esistenza, perché era inutile continuare a vivere in quelle condizioni e non essere accettata per le proprie scelte sessuali.

I sostenitori di Fratelli d’Italia hanno usato in modo improprio il manifesto che ritrae un ragazzo con il trucco disfatto e il rimmel colato per il pianto, nel ricordo di  Leelah Alcorn, la ragazza suicida. Il manifesto mette in evidenza la scritta: “Accettarsi…lo stanno facendo insegnare nel modo sbagliato. No all’educazione gender nelle scuole”, creando una falsa campagna d’informazione antingender fatta attraverso dei volantini da distribuire  in 21 scuole trentine contro la cultura gender, come dettare una morale solo per una facciata politica.

Rose Morelli, la fotografa di origini italiane e autrice della foto, vuole procedere per le vie legali contro gli autori di questo slogan irrispettoso, perché hanno usato il suo lavoro senza autorizzazione e in modo opposto.

Leelah Alcorn, prima di suicidarsi ha scritto una lettera ai suoi tanti sostenitori:

«Se state leggendo questo messaggio, vuol dire che mi sono suicidata e ovviamente non ho cancellato questo post dalla lista di quelli programmati. Per favore, non siate tristi. E’ meglio così. La vita che avrei avuto non vale la pena di essere vissuta…perché sono transgender». 

Antonio Agosta