L’avvocata anglo-iraniana Ghoncheh Ghavami, 25 anni, è stata liberata su cauzione dal famigerato carcere di Evin, nella periferia nord-occidentale di Teheran, dove sono rinchiusi moltissimi prigionieri politici. Ad annunciare il rilascio, avvenuto domenica pomeriggio, è stata la famiglia della giovane.
La “colpa” di Ghoncheh era aver cercato di entrare all’Azadi Stadium nella capitale iraniana, il 20 giugno scorso, per assistere ai Mondiali di pallavolo maschile (nella fattispecie alla partita Iran – Italia), mentre la Repubblica Islamica vieta alle donne l’ingresso negli stadi (in quelli di pallavolo dal 2012), perché lo considera contrario alla morale islamica. La giovane era accusata di “propaganda contro il governo”, poichè sarebbe stata in contatto con gruppi di dissidenti all’estero e persino con i dirigenti di alcuni canali satellitari proibiti in Iran, come la Bbc in lingua farsi; quindi è stata fermata e arrestata nuovamente poco tempo dopo.
Massiccia è stata la mobilitazione internazionale per liberarla e lei, in prigione, ha fatto due volte lo sciopero della fame: uno dopo il suo arresto, l’altro dopo che il 18 novembre era stata rinviata a giudizio e poi condannata ad un anno di carcere, come aveva comunicato il suo avvocato Alizadeh Tabatabaie. La ragazza “ha perso circa 10 chili e soffre di problemi gastrici legati agli scioperi della fame”, ha detto da Londra suo fratello Iman. Questi ha anche riferito che Ghoncheh non potrà uscire dall’Iran per due anni e la corte d’appello “entro due-tre settimane” potrebbe pronunciarsi sul ritorno in carcere della ragazza.