Giallo a Washington

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Il funzionario russo e tycoon dei media Mikhail Lesin è stato trovato morto nella sua stanza del lussuoso Dupont Circle Hotel nella capitale degli Stati Uniti Washington, D.C.; le cause della morte non sono ncora chiare e non si sa nemmeno se il decesso sia avvenuto sabato oppure giovedì scorso.  Lesin era stato capo delle relazioni del governo russo con i media e poi consigliere presidenziale, una carica che lo aveva fatto entrare nella ristrettissima cerchia dei fedelissimi del Presidente Putin. Il miliardario russo era staro tra i fondatori del canale satellitare all news “Russia Today” che trasmette in tutto il mondo con ottimi ascolti ed un buon riscontro di pubblico.

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Forse è stata proprio la sua vicinanza alla presidenza russa ad attirare su di lui invidie e gelosie che hanno portato alla decisione di eliminarlo. Secondo la famiglia la causa della morte sarebbe un semplice attacco di cuore dovuto forse al troppo stress, ma alcuni funzionari statunitensi che indagano sul caso non sembrano credere molto ad un decesso per cause naturali. Sul posto sono giunti prontamente anche alcuni esperti russi, ufficialmente per collaborare ed aiutare gli inquirenti statunitensi.

Nessuno sa nemmeno perché Lesin si trovasse a Washington; si pensa ad incontri con influenti uomini d’affari statunitensi ma anche i questo caso il mistero rimane. Gli affari di Lesin forse non erano del tutto trasparenti e potrebbe essere venuto a contatto con personaggi loschi che lo hanno usato per i loro traffici e poi eliminato. Sembra che nel corso degli anni il tycoon russo abbia accumulato una vera e propria fortuna, oltre ad un enorme patrimonio immobiliare in Europa e negli Stati Uniti, inclusa una favolosa villa nel quartiere più chic di Los Angeles del valore di 28 milioni di dollari. Il senatore statunitense Roger Wicker avrebbe già in passato chiesto al Dipartimento di giustizia di investigare su Lesin per gravi sospetti di corruzione e riciclaggio di denaro appartenente alla mafia russa. Non si può nemmeno escludere una guerra tra magnati russi, oppure uno sgarro al Presidente Putin. Dalle prime indiscrezioni sembra che sul corpo non siano state trovate lesioni riconducibili ad un omicidio ma non è neanche la prima volta che il governo russo manda i sicari dei servizi segreti ad eliminare personaggi ritenuti scomodi.

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In questo intrigo internazionale tra soldi sporchi e spie l’unica cosa certa è che immischiarsi in affari sporchi porta quasi sempre alla morte; nel frattempo il giallo rimane aperto.