Gli Stati Uniti confermano il loro supporto militare a Seoul

Secondo il segretario Austin la vera minaccia proviene da Pyongyang

Le tensioni in Asia secondo il Pentagono sono tanto urgenti da poter impiegare l’arma nucleare in caso di minacce provenienti da più fronti, in particolar modo dai rivali regionali della Corea del Nord. Lo riferisce il Segretario della Difesa Lloyd Austin in una conferenza stampa congiunta a Seoul nella quale ha delineato le strategie americane nel quadrante asiatico. Un impegno questo che gli statunitensi hanno preso ormai da diverso tempo dopo che la Corea del Nord che intrapreso un percorso militare ben preciso.

Secondo il capo del Pentagono lo scorso anno c’è stato un “numero senza precedenti” di provocazioni da parte di Pyongyang, compreso l’uso di droni e di missili, che potrebbero spingere la Corea del Sud a difendersi. Austin ha sottolineato che gli Stati Uniti “si impegnano a utilizzare l’intera gamma di deterrenti convenzionali e nucleari per proteggere la Corea del Sud”.

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Dalle parti di Seoul si teme infatti che Pyongyang possa intraprendere una guerra vera e propria mirante alle infrastrutture sudcoreane. Il Paese dal punto militare è dotato in totale di tre sistemi: il sistema di attacco preventivo Kill Chain (sviluppato dieci anni fa per contrastare le minacce esterne), il sistema di difesa missilistica KAMD (che rintraccia e abbatte i missili balistici nordcoreani) e il sistema di “punizione, massiccia e rappresaglia” noto come KMPR. Quest’ultimo implica un lancio di massa di missili in caso di attacco del vicino.

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