Il Qatar, lascia l’Opec dopo 58 anni

Il paese vuole concentrarsi sull'estrazione del gas e non più sul petrolio

A partire da gennaio 2019 il Qatar ha annunciato che lascerà l’organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC). Il gruppo ha sede a Vienna e riunisce dodici paesi tra i maggiori produttori di petrolio al mondo e che si occupa di coordinare la produzione, i prezzi e le negoziazioni con le compagnie petrolifere.

Il Qatar è uno dei paesi che contribuisce meno per quanto riguarda l’estrazione di petrolio mentre è tra i primi per l’estrazione di gas naturale. Le ragioni che hanno portato il paese a uscire fuori dall’Opec è dovuto in parte a uno scontro politico che va avanti da un anno e mezzo con l’Arabia Saudita.

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Il paese è membro dell’OPEC dal 1961, l’anno dopo la sua fondazione, è il primo paese mediorientale a lasciare l’organizzazione. Saad Sherida al Kaabi, il ministro dell’Energia qatariota, ha spiegato che il paese vuole concentrarsi sulla produzione di gas naturale liquefatto (LNG), cioè il prodotto di una lavorazione speciale del gas naturale, di cui il Qatar è stato il primo esportatore del mondo nel 2017.

Il contributo del Qatar alla produzione di petrolio dei paesi dell’OPEC, invece, ammontava soltanto al 2 per cento del totale: 600mila barili al giorno, contro gli 11 milioni dell’Arabia Saudita. Al Kaabi ha insistito sul carattere strategico della decisione: tra le altre cose, il Qatar vuole costruire il più grande centro al mondo per la produzione di etilene, il principale composto chimico usato nella produzione di plastiche, resine, adesivi e prodotti sintetici.

Ambra Leanza
Ambra Leanza
Articolista freelance, appassionata di viaggi, lettura e scrittura