Inchiesta sull’hackeraggio a Coincheck

Indagine in corso sul furto di criptovalute

L’inchiesta sull’hackeraggio della piattaforma di investimento e scambio di valute virtuali Coincheck è già iniziata; i vertici della compagnia sono più che mai decisi ad incastrare i colpevoli del furto. Il 26 gennaio scorso una falla nel sistema di sicurezza ha permesso ad uno o più hacker di infiltrarsi nella piattaforma e rubare dati e monete virtuali depositati dagli ignari utenti. Sembra che la moneta rubata non sia stata ancora incassata e i vertici della società nipponica stanno tracciando ogni spostamento per tentare il recupero almeno parziale del maltolto.

Non si sa esattamente quale sia il valore delle criptovalute scomparse, forse rubate per sempre, ma per precauzione i vertici di Coincheck hanno deciso di ripensare dall’inizio il sistema di sicurezza e di sospendere tutte le transazioni e contrattazioni di criptovlaute tranne i Bitcoin che non sono stati toccati dagli hacker. I capi di Coincheck hanno rassicurato i loro 260000 iscritti facendo sapere che sono pronti a rimborsare il 90% delle perdite subite dagli utenti, una cifra che si aggira sui 340 milioni di euro.

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Anche l’Agenzia Nazionale per i servizi finanziari, FSA, ha avviato una inchiesta molto approfondita per fare luce su questa perdita milionaria di questa società con sede a Tokio, mentre il governo giapponese sta studiando misure restrittive per tutte le piattaforme di scambio di criptovalute che hanno sede nel Paese. Sembra che la stessa Coincheck operasse dal 2012 senza avere mai ricevuto nessuna formale autorizzazione da parte delle autorità finanziarie giapponesi ed internazionali.

Secondo il sito Coinmarkercap.com, che si occupa di monitorare l’andamento delle varie valute virtuali sul mercato e la loro capitalizzazione, l’hackeraggio di Coincheck avrebbe causato una perdita del 10% di tutte le criptovalute con gravi perdite per tutti gli investitori. Il valore di mercato delle monete digitali Nem, acronimo di New Economy Movement, ha registrato un crollo del 20% rispetto ai dati iniziali; per ora tutte le operazioni di scambio e le transazioni con le stesse Nem rimarranno chiuse a tempo indeterminato fino a quando non sarà ripristinata la sicurezza.