India, per il Governo non ci sono basi legali per bandire le sigarette elettroniche

Il ministro del Commercio e dell'Industria dell'India ha dichiarato di non vedere alcuna base legale per bandire le sigarette elettroniche dal paese. È quanto emerge da un promemoria diffuso da Reuters.

La proposta di mettere al bando le sigarette elettroniche in India

A febbraio, il Direttorato Generale dei Servizi della Salute Pubblica aveva disposto il divieto di vendere, produrre, distribuire,  e pubblicizzare le sigarette elettroniche. Lo stesso Ministero della Salute si era esposto, consigliando alle agenzie governative e statali di incrementare gli sforzi per interrompere la commercializzazione dei prodotti per lo ‘svapo’.

Il ministero del Commercio e dell’Industria, di contro, ritiene che fermare l’importazione delle sigarette elettroniche sarebbe un provvedimento che andrebbe contro gli accordi multilaterali stipulati con la World Trade Organization. Ad ogni modo, si tratta di una misura che può essere adottata passando prima attraverso i divieti locali (da attuare mediante regolamenti federali). Una volta banditi internamente i dispositivi per il consumo di tabacco vaporizzato, l’India potrebbe imporre il divieto di importazione dall’estero tramite il Direttorato Generale degli Affari con l’Estero (DGFT). Un portavoce del ministro della Sanità ha dichiarato che il dicastero, nei prossimi mesi, collaborerà con il Direttorato per esaminare le possibili modalità di attuazione del bando.

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Intanto, va tenuta anche presente una sentenza pronunciata dall’Alta Corte del tribunale di Delhi secondo la quale le sigarette elettroniche non ricadono all’interno della definizione di una “droga”. Precedentemente, a marzo, il Ministero della Salute aveva imposto determinate restrizioni all’ingresso nel paese ed alla successiva vendita dei dispositivi di vaporizzazione del tabacco basati sul modello di quelli prodotti dalla Juul Lab di San Francisco. Attualmente, sono già dodici gli stati indiani che hanno imposto localmente il divieto di vendere dispositivi per il consumo di tabacco vaporizzato ed altri probabilmente se ne aggiungeranno prossimamente.

Il mercato delle sigarette elettroniche in India

La questione, almeno in India, assume proporzioni considerevoli dal momento che il paese conta la seconda più alta popolazione di fumatori al mondo (quasi 106 milioni di persone) che include soprattutto i consumatori di tabacco bruciato. I prodotti per lo ‘svapo’ e le sigarette elettroniche, in tal senso, si stanno imponendo come un’alternativa meno dannosa per la salute soprattutto all’interno del ceto medio. Da non sottovalutare, infine, anche l’aspetto meramente economico della questione: il mercato indiano dei tabacchi lavorati è dominato da due grandi distributori (ITC e Godfrey Phillips) ed ha un valore – secondo le stime di Euromonitor International – superiore ai 15 milioni e mezzo di dollari nel 2017 (con un margine di crescita annuo a due cifre).

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In effetti, le e-cigarettes hanno nell’effetto deterrente il proprio pregio principale. Rispetto ad altri prodotti utilizzati per curare la dipendenza da tabacco, i dispositivi per la vaporizzazione risultano spesso più efficaci. Il motivo risiede probabilmente nella capacità di conservare inalterata la tipica gestualità da fumatore ma con effetti concreti di gran lunga meno nocivi sulla salute.

Acquistare le sigarette elettroniche in Italia

In questo modo, la transizione risulta meno traumatica ed aiuta effettivamente un consumatore abituale di tabacco ad interromperne l’utilizzo. Anche in Italia molti scelgono le sigarette elettroniche per iniziare a smettere con quelle ‘tradizionali’; nel nostro paese, infatti, la situazione è molto più lineare: i dispositivi elettronici per la vaporizzazione possono essere venduti liberamente mentre i liquidi (con o senza nicotina) per le ricariche sono diventati da poco un bene controllato dai Monopoli di Stato che rilasciano un’autorizzazione ai rivenditori che si occupano della distribuzione, sia tramite negozi fisici sia tramite portali online come ad esempio vaporoso.it dove è possibile trovare tutto il necessario per lo ‘svapo’ (le leggi in vigori proibiscono l’acquisto a chi non abbia ancora compiuto la maggiore età).