L’Isis torna a colpire, nei modi e nelle forme che gli sono più consoni. Secondo quanto riportato in mattinata dalla Bbc, i militanti dello Stato islamico in Siria avrebbero decapitato l’archeologo Khaled Asaad, capo dei servizi archeologici dell’antica città romana di Palmira, nonchè patrimonio dell’Unesco e uno dei più importanti siti archeologici di tutto il Medio Oriente. Sarebbe stata la stessa famiglia del noto archeologo a comunicare alla testata britannica che Asaad è stato ucciso e che il suo corpo è stato appeso a una colonna nella piazza principale di Palmira. La notizia è stata, inoltre, confermata dall’agenzia di stampa siriana Sana e dall’osservatorio siriano per i diritti umani con sede nel Regno Unito.
Asaad era nelle mani dell’Isis da più di un mese, ostaggio dei jihadisti dopo che a maggio il gruppo si era impossessato del sito archeologico. Il professore, 82 anni cinquanta dei quali passati a studiare Palmira, era sottoposto ad interrogatorio con tortura da parte dei terroristi.
Il noto archeologo aveva dedicato la vita a promuovere e proteggere Palmira. Era in pensione dal 2003 ma si trovava nella città al momento dell’arrivo dell’Isis. Dopo la pensione era rimasto a lavorare come esperto dei reperti della «città delle palme». Khaled Asaad è considerato uno dei più grandi esperti delle antiche rovine della città della Siria conosciuta anche come Tadmur, 210 chilometri a nordest di Damasco.