Due orrori in un colpo solo da parte dell’Isis. Gli ultimi dei tanti. Tre ostaggi sono stati legati ad altrettante colonne romane del celeberrimo sito archeologico di Palmira, conquistato il 20 maggio, e sono stati fatti esplodere con le colonne stesse.
Lo ha riferito l’ormai nota ong Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus), che ha raccolto alcune testimonianze. Sabato, invece, un soldato del regime di Bashar al Assad è stato investito con un carro armato.
Sempre a Palmira il 18 agosto è stato decapitato ed impiccato ad una colonna l’archeologo Khaled Asaad, 82 anni, ex custode del sito, il quale aveva nascosto numerosi reperti dalla furia dei jihadisti, ma ha avuto il coraggio di non rivelare dove: perciò è stato torturato ed ucciso, ha riferito il quotidiano britannico The Guardian. Il suo assassinio ha indignato il mondo. Pochi giorni più tardi è stato distrutto il Tempio di Baalshamin (il signore del Cielo),divinità fenicia assimilabile a Mercurio, risalente al II secolo d. C. e all’inizio di ottobre l’Isis ha distrutto l’Arco di Trionfo, romano.