Israele, ritrovata una chiesa bizantina del VI secolo

Qualche giorno fa gli archeologi israeliani hanno portato alla luce una basilica bizantina risalente all’età giustiana. Ricca di mosaici, finestre in vetro e iscrizioni dedicate al martire della chiesa.

Il santuario risalente al VI secolo e.v. è stato scoperto dalla Authority Israeliana per le Antichità a causa della quartiere ‘Beit Shemesh’ a pochi chilometri di distanza di Gerusalemme.

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La struttura della basilica

La pianta dell’edificio è quella tradizionale: una navata centrale e due laterali arricchite da pavimentazioni a mosaico che raffigurano elementi vegetali, animali e motivi geografici e diversi affreschi custoditi sulle pareti. Il complesso, già in uso durante il periodo islamico, si spalma su 1.500 metri quadrati e aveva anche un cortile abbastanza ampio posto all’ingresso della chiesa.

Il simbolo dell’impero bizantino – l’aquila – è ben visibile anche all’interno della basilica Beit Shemesh.

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La chiesa finanziata anche dall’Imperatore Tiberio Il Costantino

La chiesa eretta durante tra il 527 e il 565 secolo fu ampliata con il compenso offerto dall’Imperatore Tiberio Il Costantino che governò dal 574 al 582 secolo. Il coinvolgimento dell’imperatore all’interno del progetto è vivo grazie all’iscrizione greca trovata all’interna della cappella annessa datata al 583 secolo (un anno dopo dalla sua scomparsa).

Diversi sono gli oggetti trovati durante gli scavi: lampade, finestre in vetro, un fonte battesimale cruciforme quadriobato in pietra calcite prodotto naturalmente da una grotta di stalattiti.

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Gli scavi sono stati condotti da diversi adolescenti

Gli scavi sono stati condotti da diverse maestranze tra cui migliaia di adolescenti israeliani che hanno preso parte al Programma realizzato dell’Authority per le Antichità. L’obiettivo di questa missione era di unire i giovani al patrimonio artistico e storico dell’Israele. 

20 milioni di dollari investiti per il Programma

Sono stati investiti circa 7 milioni di shekel (2 milioni di dollari) per lo scavo, e circa 70 milioni di shekel (20 milioni di dollari) per il progetto che comprendeva il parco archeologico e nella documentazione relativa ai reperti archeologici trovati durante la lavorazione.

La Chiesa del Glorioso Martire, insieme alle altre scoperte, sono state rese note alla cittadinanza con una mostra sita al Bible Lands Museum di Gerusalemme.

 

Maria Carola Leone
Maria Carola Leone
Maria Carola Leone, classe 1990. Laureata in Lingue e Letterature Moderne dell’Occidente e dell’Oriente – Curriculum orientale (Arabo, Ebraico e Francese) con votazione 110/110 e lode. Parla correttamente 5 lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo ed ebraico. Da sempre sostenitrice dell’arte e della cultura intraprende il suo percorso da culture-teller a 11 anni quando pubblica il suo primo articolo giornalistico sul quotidiano ‘La Sicilia’. Continua a scrivere fino a quando nel 2012 entra a far parte della condotta Slow Food 570 diventando Responsabile dei Progetti educativi, editoriali e culturali collaborando attivamente e con serietà al progetto. Attualmente è Docente di Lingue Straniere presso una scuola superiore di Palermo, si occupa di Digital Marketing, Traduzioni e sottotitolaggio e collabora per la Condotta Slow Food di Palermo.