La Cina avrebbe mentito sull’origine del Coronavirus, trapela un documento

Il virus cinese si è diffuso dal laboratorio di Wuhan?

La Cina avrebbe mentito sull’origine del Coronavirus, ecco quanto affermato dal sito New York Post.  Infatti, sarebbe trapelato un documento dell’intelligence, chiamato “Five Eyes”, con alcune dichiarazioni choc.

Secondo il documento, oltre alle omissioni riguardanti la diffusione del virus da uomo a uomo, i cinesi si sarebbero rifiutati di fornire campioni di virus ai ricercatori occidentali al fine di sviluppare un vaccino. Inoltre il virus sarebbe stato rilasciato accidentalmente dall’istituto di virologia di Wuhan.

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Nelle 15 pagine ci sarebbe scritto che la Cina ha cercato di insabbiare la vicenda minimizzando il tutto, cercando di risolvere entro i confini la problematica, censurando la fuga di notizie e provvedendo alla chiusura immediata dei mercati “umidi” dove viene macellata anche la carne.

Il blocco delle informazioni dalla Cina

Nonostante la preoccupazione dei paesi vicini, la Cina avrebbe già da dicembre stoppato la diffusione delle notizie concernenti il virus, censurando i motori di ricerca da dicembre 2019, continuando a negare la capacità di diffusione del virus fino al 20 gennaio. Pertanto, l’OMS si sarebbe attenuta a quanto affermato dalla Cina. In più, le autorità cinesi, avrebbero vietato i viaggi continuando comunque a rassicurare la possibilità di viaggiare per gli altri Paesi del mondo.

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Allo stesso tempo, una fonte di intelligence senior ha riferito a Fox News che, sebbene la maggior parte delle agenzie di intelligence credano che il COVID-19 sia nato nel laboratorio di Wuhan, si pensava che fosse stato rilasciato accidentalmente” scrive il New York Post.

Il rapporto dell’alleanza per la condivisione dell’intelligence dei cinque principali paesi di lingua inglese, Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Canada avrebbe definito losca la gestione del virus da parte dei Cinesi,  “un assalto alla trasparenza internazionale”.