La nuova rotta dei migranti passa per l’Artico

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Dopo che l’Ungheria e molti Paesi dell’est Europa hanno deciso di chiudere le frontiere o comunque limitare al massimo il transito di migranti sul loro territorio, e vista la pericolosità delle rotte che prevedono la traversata del Mediterraneo su barconi insicuri e malsani, sempre più migranti decidono di intraprendere un lungo viaggio che li porterà ad attraversare la frontiera tra Russia e Norvegia nel paesino di Kirkenes, nel Circolo Polare Artico.

Solamente i più facoltosi possono premettersi questo viaggio perché il costo è di circa diecimila euro, compresi i visti di Russia e Norvegia, senza contare che per attraversare a frontiera bisogna obbligatoriamente comprare una macchina di costruzione russa, visto che il transito a piedi è severamente vietato. Si parte dai quartieri che prima della guerra e dell’ISIS erano i più ricchi di Damasco e di Aleppo, poi si attraversa una parte della Turchia e si sale verso nord costeggiando il confine con l’Ucraina. Una volta entrati nel territorio della Federazione Russa, i migranti proseguono sempre puntando verso nord fino a quando non raggiungono la città di Murmansk, proprio ai confini del Circolo Polare Artico. Qui i profughi devono necessariamente attrezzarsi con un mezzo per passare la frontiera con la Norvegia, visto che il transito a piedi è proibito; per questo molti comprano una macchina di fabbricazione russa e molti una bicicletta, per sfruttare la pista ciclabile che è meno controllata rispetto alla strada.

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Chi riesce a passare arriva nel paesino norvegese di Kirkenes, che rappresenta per tutti l’ingresso nell’area Schengen, e qui i migranti vengono presi in carico dalle autorità norvegesi che li portano con appositi voli nella capitale Oslo, in cui quasi tutti depositano la loro domanda di asilo negli uffici competenti. Per chi vuole intraprendere questa via nulla è lasciato al caso: su tutti i più popolari social network ci sono consigli e mappe dettagliate postati direttamente da coloro che si sono già passati.

Fino a quando la situazione in Siria e Iraq non si sarà stabilizzata, sempre più persone cercheranno di scappare e nasceranno nuove e pericolosissime rotte.