La ricetta anti-ISIS di Jamie Shea

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Jamie Shea è il capo della divisione NATO che si occupa di sicurezza e anti terrorismo; dopo gli attacchi di Parigi si sta impegnando in prima persona per rendere il lavoro delle forze di intelligence più efficace e fare sì che stragi come quella nella capitale francese non si ripetano più.

La ricetta anti-ISIS di Shea è molto semplice e prevede regole più severe, rigidi controlli nelle aree sensibili delle grandi metropoli ed una maggiore collaborazione tra le forze di sicurezza dei vari Paesi. L’alto dirigente della NATO ammette che è molto difficile controllare una rete terroristica come quella dello Stato islamico che è molto sfilacciata in varie branche e in cui molto spesso gli attentati sono commessi da lupi solitari e cellule dormienti che fino al giorno prima vivevano nei nostri stessi quartieri. Il fatto che già subito dopo gli attentati di Parigi siano scattati blitz anche in Belgio, tuttavia, dimostra che con la cooperazione tra le polizie di vari Stati si potrebbero anche fare azioni  ancora più incisive che potrebbero anche prevenire alla radice gli attacchi, salvando la vita a molti civili innocenti.

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Secondo Shea, per assicurarsi un’adeguata protezione dal terrorismo bisognerebbe aumentare il budget che le forze di sicurezza possono spendere in armi e strumenti per l’intelligence; solo così si potranno scovare in anticipo i potenziali jihadisti. Importante è anche contrastrare il reclutamento di giovani via Internet; è dimostrato che molti dei foreign fighters sono giovani o giovanissimi convinti ad unirsi ai miliziani islamisti proprio dalla propaganda su siti e forum dell’Islam radicale. Un attento monitoraggio del web, e sopratutto delle chat che offrono gratuitamente messaggi criptati, potrebbe in futuro dissuadere molti dal partire per la Siria e per le altre zone controllate dal Califfato.

Con Jamie Shea concorda anche l’attuale Segretario Generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg; i due stanno lavorando per creare una solida alleanza contro ogni forma di terrorismo in seno alla NATO che coinvolga il maggior numero possibile di Paesi.