La Rosa e il Bambino: la canzone d’amore di Mario Gardini e Giuseppe De Rosa

La canzone vincitrice del 61° Zecchino d'Oro.

La Rosa e il Bambino: la canzone d’amore di Mario Gardini e Giuseppe De Rosa

“Solo dall’amore, l’amore verrà”, cita la canzone vincitrice del 61° Zecchino d’Oro. Autori della canzone Mario Gardini e Giuseppe De Rosa. Una leggenda tramandata da nonno a nipote. Una rosa sbocciata, una strega del lungo inverno che lancia un potente incantesimo e ghiaccia tutto l’universo. Un incantesimo malefico che può essere spezzato solo da un dolce cuore. La rosa, fiore d’immane bellezza, simbolo di amore passionale, purezza, sensualità e vanità.

La rosa nel mito greco

Nel mondo greco e romano la rosa era associata al mito di Adone e Afrodite. La dea innamorata del bel cacciatore non può fare nulla per salvarlo dalla morte provocata dall’attacco di un cinghiale. Mentre soccorre l’amato, Afrodite si ferisce con dei rovi e il suo sangue fa sbocciare delle rose rosse. Zeus,  commosso dal dolore della dea, permette ad Adone di vivere quattro mesi nell’Ade, quattro nel mondo dei vivi, e altri quattro dove avrebbe preferito. Per questo la rosa è considerata simbolo dell’amore che vince la morte e anche di rinascita.

La Rosa e il Bambino: la canzone d’amore di Mario Gardini e Giuseppe De Rosa

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La rosa sta sola, lì infreddolita dal freddo e dal gelo. Ed ecco arrivare un re, vestito con abiti sfarzosi. Tra le mani porta un forziere colmo di denari. Vuole comprare l’amore della rosa e spezzare così l’incantesimo. Ma la rosa si accorge e comprende che il cuore di quel re è avaro. Il re si ritrova nudo, prova vergogna e fugge via. L’amore non è una cosa che si può comprare con il dio denaro. Arriva poi una bella signora, coi capelli color dell’aurora. La bella signora si avvicina alla rosa ma al vedere le spine ha paura e fugge via. Quanto è difficile avvicinarsi a qualcosa che non conosciamo. Molte volte, ogni giorno, nella nostra vita si incontrano persone ma si ha paura di avvicinarsi loro. Si ha paura della malattia, si ha paura della diversità.

“Più veloce, più veloce, cavaliere
Senza le frontiere per il mondo andrai
Per cantare a tutti che soltanto un fiore
Come il vero amore non morirà mai
Più veloce, più veloce, grande mago
Vola con il drago nell’immensità
Brillano le stelle, ma soltanto il sole
È come l’amore che ci scalderà”

La Rosa e il Bambino: la canzone d’amore di Mario Gardini e Giuseppe De Rosa
L’amore è come il sole che ci scalda. Ma l’amore vero esiste? Esiste un amore capace di dare calore alla rosa e spezzare il lungo inverno? Ed ecco arrivare alle porte del giardino un bambino. Senza proferire parole si avvicina e con le sue dita scalda la rosa infreddolita. Un gesto d’amore semplice ed immenso, un dolce cuore, il vero amore che spezza il lungo inverno.
“Più veloce, più veloce, cavaliere
Centomila sere ti racconterò
Del bambino che accarezzando un fiore
Come il vero amore l’inverno spezzò”
La Rosa e il Bambino: la canzone d’amore di Mario Gardini e Giuseppe De Rosa
Una leggenda antica, un sortilegio, una rosa ed un bambino, protagonisti di una canzone che accarezza, travolge e stravolge le nostre visioni della vita. Spesso pensiamo che l’amore si possa comprare con il denaro, ci promettiamo amore senza sapere il vero significato di questa parola. Lasciamo sempre che il ghiaccio dell’avidità, dell’orgoglio, della vanità e della violenza abbia il sopravvento. Quando in realtà l’unica chiave per sciogliere l’incantesimo e tornare a vivere è essere bambini e scaldare ogni giorno con amore le rose infreddolite che incontriamo.